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Sabato, 20 Aprile 2024
Curarsi mangiando

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A cura di Francesco Garritano

Colesterolo, la differenza tra "buono" e "cattivo"

Soffrire di colesterolo elevato nei valori del sangue è una situazione abbastanza diffusa, sia nelle persone adulte ma anche fra molti giovani. A volte si deve trattare il problema in maniera ragionevole, altre volte il problema non sussiste come invece possiamo pensare. Cosa c’è da sapere a proposito di tale problema? Leggete l’articolo per scoprire le verità. 

Che cos'è il colesterolo?

Si tratta di un lipide particolare, uno steroide, che svolge funzioni molto importanti all’interno dell’organismo. Innanzitutto, svolge un importante ruolo strutturale di costituzione delle membrane cellulari, in quanto esso ne modula la turgidità e la fluidità; dal colesterolo originano numerosi ormoni, quali ad esempio aldosterone, cortisone, testosterone, estradiolo e anche la vitamina D (https://www.francescogarritano.it/nutrizionista/lefficacia-della-vitamina-d-nella-qualita-della-vita-ed-effetti-sulla-longevita/ ); esso è coinvolto nella sintesi della bile per assolvere alla digestione dei lipidi, e lo ritroviamo nella contrazione muscolare, nella regolazione della trasmissione di segnali e molecole.
Il colesterolo nel nostro organismo risulta costituito per circa l’80% prodotto a livello del fegato e il restante 20% è di origine esogena, ovvero introdotto con la dieta. L’enzima deputato alla sintesi del colesterolo è la 3-idrossi-3-metilglutaril-CoA-reduttasi (HMG-CoA reduttasi), un enzima regolato positivamente dall’insulina e dagli ormoni pro-insulari e regolato negativamente dal glucagone e dagli ormoni contro-insulari.

La differenza tra colesterolo "buono" e "cattivo"

Quello che oggi voglio farvi capire è come ottenere consapevolezza se si hanno realmente problemi di colesterolo oppure no. Alla luce di quello che vi ho detto in merito al colesterolo, ho sentito spesso persone e pazienti parlare di “diverse tipologie di colesterolo, negative e positive”: il colesterolo è uno solo, questo deve essere chiaro. Nel nostro sangue il colesterolo circola legato a complesse strutture chiamate lipoproteine, le quali ci permettono di differenziarlo in differenti classi lipoproteiche le cui più note e più ricorrenti negli esami di laboratorio sono le HDL e le LDL. Quando si parla di colesterolo “buono” e “cattivo” ci si riferisce proprio ai valori di HDL e LDL: infatti quando si fanno gli esami del sangue, di solito si vanno proprio a dosare i livelli di colesterolo totale, e le frazioni di colesterolo LDL e HDL. 
Solitamente i valori più frequenti di colesterolo totale ematico sono di 200-250 mg/dl. Mantenere dei buoni livelli di HDL (colesterolo buono) svolge un’ottima azione preventiva nei confronti delle malattie cardiovascolari, il cui rischio invece cresce notevolmente con le LDL (colesterolo cattivo), ecco perché è necessario differenziare i due valori nelle analisi del sangue. Avere elevati livelli di HDL non è necessariamente un allarme clinico da considerare: per esempio, una regolare attività fisica aiuta ad innalzare i livelli di HDL, ed è di notevole importanza in quanto serve proprio a sostenere la crescita cellulare per il miglioramento muscolare.
Per quanto riguarda gli indici di fattori di rischio cardiovascolare, Il rapporto tra colesterolo totale e HDL deve cadere tra 4 e 5.

Come incide la nutrizione e lo stile di vita sui livelli di colesterolo?

Abbiamo detto che la sintesi endogena di colesterolo ricopre l’80 % circa di quello totale, per cui è necessario che la funzione dell’enzima alla base della biosintesi sia regolata correttamente: ciò vuol dire assicurare la calma insulinica e prestare attenzione a non stressare troppo l’organismo, evitando di incorrere in stanchezza surrenalica oltre all’attenzione da prestare verso l’insulina.
Bisogna innanzitutto non eccedere con l’utilizzo di zuccheri semplici, farine raffinate, è necessario ripartire correttamente la quantità di proteine, carboidrati e fibre durante i pasti, e bisogna prestare attenzione alla qualità dei cibi, a come vengono lavorati a livello industriale. E’ importante privilegiare l’uso di farine integrali al fine di permettere di gestire bene le fluttuazioni glicemiche e provvedere alla calma insulinica.

Uova e colesterolo: tutta la verità 

Per tanto tempo le uova sono state così tanto discriminate in merito al loro utilizzo nella dieta, per mantenere buoni i livelli di colesterolo nel sangue: ma non è affatto così. Le uova non costituiscono un problema per il rischio di innalzare il colesterolo, hanno un corretto bilanciamento in acidi grassi saturi ed insaturi e sono costituite da minerali e vitamine assolventi a numerosissime funzioni per il metabolismo.
Bisogna consumare frequentemente frutta e verdura (almeno 5 porzioni al giorno), bisogna utilizzare tecniche di cottura adeguate, preferendo tempi brevi e temperature basse; privilegiare il consumo di pesce fresco, soprattutto pesce azzurro e di piccola taglia, e integrare nella dieta i semi oleosi e la frutta secca, fonti nobili di acidi grassi insaturi omega-3 che regolarizzano il tenore di colesterolo.
Ricordiamoci che le diete sbilanciate e restrittive possono influenzare il segnale della leptina, importante mediatore prodotto dal tessuto adiposo che influenza la produzione epatica di colesterolo.
E infine, tra i migliori consigli, non posso non incoraggiarvi a fare tanta attività fisica (https://www.francescogarritano.it/nutrizionista/nutrirsi-nello-sport-cosa-e-importante-sapere/ ), quotidianamente, facendo quella che è maggiormente di vostro gradimento, per almeno 30-40 minuti al giorno: si sa, un corpo attivo funziona sempre bene. Per tutto il resto, basta seguire delle piccole ma importanti accortezze a tavola, ricordandoci che la qualità della nostra vita dipende tanto dal nostro stile di vita.

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