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Giovedì, 25 Aprile 2024
Curarsi mangiando

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A cura di Francesco Garritano

Nigella Sativa, cosa c'è da sapere sul potente anti-infiammatorio

Sappiamo bene che la tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune ed è la causa più comune di ipotiroidismo. Voglio oggi parlarvi dell’utilizzo della Nigella Sativa come coadiuvante nel trattamento nutrizionale della tiroidite di Hashimoto. Buona lettura!

La Nigella sativa, conosciuta anche con il nome comune di Cumino nero, è una piccola pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, originaria del sud-ovest asiatico, rintracciabile in numerosi negozi biologici, erboristerie, farmacie e parafarmacie. Numerosi sono gli studi che parlano di questa pianta terapeutica, e la ritroviamo infatti coinvolta nel trattamento naturale di numerose condizioni fisio-paologiche: è ricca di antiossidanti, abbassa il colesterolo (studio condotto dalla International IslamicUniversityMalaysia's nel 2017), può aiutare nella lotta contro il cancro, grazie alla presenza del timochinone, il principale componente bioattivo dell'olio di semi di Nigella, in grado di aumentare il potenziale anticancro quando co-somministrato con altri agenti chemioterapici riducendo nel contempo i loro effetti collaterali tossici e in grado di inibire la crescita di neoplasie mammarie, prostatiche, pancreatiche, del colon, polmonari ed ematologiche ( studio condotto nel 2017 dal Cancer Science Institute of Singapore, National University of Singapore). Inoltre, la Nigella sativa ha un effetto antibatterico (University Medicine Berlin, 2017), possiede proprietà antinfiammatorie (Medical School, Department of Orthopedics, Turkey, 2007), ha un azione epatoprotettiva (Faculty of Medicine, TrakyaUniversity, Edirne, Turkey, 2005) e regola i livelli di zucchero nel sangue (l'ultimo studio è quello del Department of Physiology, College of Medicine, University of Dammam, Dammam, Saudi Arabia, 2015), nonché è in grado di prevenire il rischio di ulcere allo stomaco (Department of Pharmacology, Faculty of Medicine, Alexandria University, Alexandria, Egypt, 2002).

L'uso di Nigella sativacontinua ad aumentare come trattamento naturale per la disfunzione tiroidea, il fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF) - 1, Nesfatin-1, un neuropeptide prodotto nell'ipotalamo che partecipa alla regolamentazione della fame e della conservazione del grasso, e le caratteristiche antropometriche nei pazienti con tiroidite di Hashimoto.

Malattie stagionali, immunostimolanti e tiroidite di Hashimoto: le cure giuste

Come si è accertato? Quaranta pazienti con tiroidite di Hashimoto, di età compresa tra i 22 ei 50 anni, hanno partecipato ad uno studio sperimentale e sono stati assegnati in modo casuale in due gruppi di intervento e il controllo ha ricevuto in polvere Nigella sativa al giorno per 8 settimane. Sono state misurate le variazioni delle variabili antropometriche, le assunzioni dietetiche, lo stato della tiroide, le concentrazioni sieriche di VEGF e Nesfatin-1 dopo 8 settimane.

Quindi,il trattamento con Nigella sativa ha ridotto significativamente il peso corporeo e l'indice di massa corporea (BMI). Le concentrazioni sieriche degli anticorpi dell'ormone stimolante la tiroide (TSH) e della anti-tiroide perossidasi (anti-TPO) sono diminuite mentre le concentrazioni sieriche di T3 sono aumentate nel gruppo trattato con Nigella sativa dopo 8 settimane. C'è stata una significativa riduzione delle concentrazioni sieriche di VEGF nel gruppo di intervento.

Si è visto, così, il potente effetto benefico della Nigella sativa in polvere nel migliorare lo stato della tiroide e le variabili antropometriche nei pazienti con tiroidite di Hashimoto. Inoltre, laNigella sativa ha ridotto significativamente le concentrazioni sieriche di VEGF in questi pazienti.
Considerando l'effetto di promozione della salute osservato di questa pianta medicinale nel migliorare la gravità della malattia, propongo di ritenerlo un utile approccio terapeutico nella gestione della tiroidite di Hashimoto.

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