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Martedì, 23 Aprile 2024
Curarsi mangiando

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A cura di Francesco Garritano

Reflusso gastroesofageo: cause, sintomi e rimedi

Soffrire di reflusso è ormai frequente, purtroppo molti italiani si lamentano della fastidiosa sensazione di bruciore causata dalla risalita dell’acido verso l’esofago. Ma quali sono le cause e come risolvere? Leggete l’articolo per saperne di più.

Cause del reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è uno dei problemi di cui si lamenta la maggior parte dei miei pazienti quando viene a visita; le cause possono essere diverse, i fattori che influiscono sono tanti ma solitamente le suddivido in tre categorie: alimentazione, compressione e stress.

Ciò che in realtà succede quando soffriamo di reflusso gastroesofageo possiamo spiegarlo una volta capita bene l’anatomia dello stomaco: questa sacca, infatti, confina con l’esofago tramite uno sfintere definito cardias, che si apre al passaggio del cibo dalla bocca verso lo stomaco. Lo sfintere si contrae e si rilassa poiché costituito da cellule muscolari, perciò anche mantenere il suo tono muscolare è importante; infatti, il mantenimento del tono del cardias regola il passaggio di cibo fra esofago e stomaco e non il contrario. Se, invece, la muscolatura dello sfintere è rilassata, il materiale acido e non dello stomaco risale verso l’esofago e si percepisce quella cattiva sensazione di acidità in bocca. A modulare la regolazione dello sfintere sono la dieta, gli ormoni, l’ernia iatale, ad esempio: una persona obesa soffre di maggiore pressione intra-addominale a causa dell’elevata presenza di tessuto adiposo che comprime lo sfintere.

Ma oltre a questo tipo di pressione, anche la compressione addominale peggiora le condizioni del reflusso gastroesofageo. Infatti, le persone che assumono a causa del lavoro una posizione flessa continuamente soffrono di reflusso gastroesofageo, rispetto a chi sta in piedi, dritto, o assume una corretta postura. Altre due cause che peggiorano il reflusso sono lo stress e l’alimentazione; chi di voi in momenti di stress non ha mai sofferto di problemi di stomaco e di reflusso? Tutti lo sappiamo che è così, si tratta di una malattia anche psicosomatica. Infine, l’alimentazione che poi vedremo nel prossimo paragrafo: i cibi aciduli peggiorano il reflusso e questo è risaputo.

I sintomi del reflusso gastroesofageo

Come scritto prima, i sintomi maggiormente diffusi sono la sensazione di rigurgito di acido in bocca, il bruciore dietro lo sterno (al centro del petto), senso di “pesantezza” allo stomaco, disfagia (difficoltà a deglutire), ma anche sintomi meno specifici e meno diffusi, quali la tosse cronica, secca e stizzosa, la laringite, ovvero l’infiammazione della laringe, che se si presenta spesso potrebbe essere il campanellino d’allarme del reflusso.

Rimedi contro il reflusso

Ma come intervenire una volta diagnosticato il reflusso gastroesofageo? Normalmente i medici consigliano di assumere gli inibitori di pompa protonica, ovvero farmaci che innalzano il pH dello stomaco, rendendolo meno acido. Questi, però, hanno anche effetti collaterali, poiché comportano la modifica della normale fisiologia gastrica, per cui si verifica una diminuita efficienza degli enzimi digestivi, che lavorano in ambiente acido, si verifica anche la diminuzione dell’assorbimento di vitamine come la B 12, che ha bisogno del fattore intrinseco prodotto dallo stomaco per essere assorbita, inoltre, si riduce la protezione contro le infezioni intestinali, poiché l’ambiente acido garantisce l’uccisione dei batteri patogeni.

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