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Giovedì, 25 Aprile 2024
Curarsi mangiando

Curarsi mangiando

A cura di Francesco Garritano

Tumore, anche l'ambiente può essere una causa

Chi pensa che il tumore sia provocato solo da modificazioni interne del nostro organismo, in realtà sottovaluta l’effetto dell’ambiente esterno sulle nostre cellule. Siamo continuamente sottoposti ad attacchi esogeni, che a lungo termine possono generare delle mutazioni cellulari, che si trasformano in tumori. Leggiamo l’articolo per saperne di più.

Il tumore, la patologia che fa paura

Ma cosa sono i tumori? E perché si distinguono in benigni e maligni? Si potrebbe spiegare il fenomeno tumorale come una cellula del nostro organismo che perde il controllo e comincia a proliferare continuamente, formando una massa. Generalmente, il nostro organismo controlla questi meccanismi grazie ad alcuni geni che regolano la replicazione delle cellule, ma quando questo viene perso allora la divisione cellulare diventa incontrollata, generando un numero elevato di cellule, di tipo neoplastico.

La differenza fra tumore benigno e maligno, non sta nella proliferazione, entrambi si dividono continuamente, ma mentre quello benigno resta limitato all’organo in cui si è sviluppato, quello maligno si distacca dal tessuto ed invade quelli vicini, inducendo la proliferazione di altre cellule, dando vita alle metastasi.

Cause dei tumori

Nello studio riportato sotto, pubblicato di recente su Science, è stato dimostrato che il 66 % delle mutazioni riscontrate nel cancro insorgono in modo casuale durante le divisioni cellulari, il 29% è dovuto a cause ambientali, infine, il 5% è legato a cause genetiche, ovvero ereditate dai genitori.

La percentuale che riguarda i fattori ambientali non è da trascurare, infatti, questi dati ci dicono che se il tumore non è generato dalla “casualità”, si può attribuire il problema al luogo ed al modo in cui decidiamo di vivere. Gli aspetti che prenderemo in considerazione in questo articolo sono tre: l’infiammazione (da cibo), i radicali liberi e l’esposizione a radiazioni o frequenze.

Quando si parla di infiammazione non ci si riferisce soltanto a quella diagnosticata dal medico di famiglia, in seguito ad un attacco esterno, ma si può far riferimento anche a quella generata dal cibo. Quando si mangiano sempre gli stessi cibi o la stessa categoria di alimenti, il nostro organismo accumula stimoli, che possono anche arrivare oltre la soglia tollerata dall’individuo, scatenando quindi un’infiammazione. Questa si manifesta sempre allo stesso modo, ovvero si ha il rilascio di citochine infiammatorie che generano la perdita di equilibrio dell’organismo.

In ambito oncologico, è stato dimostrato da uno studio del 2014, che se da un lato il tumore scatena una risposta infiammatoria, l’infiammazione aumenta l’aggressività del tumore e può generare metastasi. Il collegamento è spiegato tramite la proteina p53, che in condizioni fisiologiche protegge il patrimonio genetico delle cellule perché non mutata, ma in presenza di un tumore questa si trova in forma mutata, facendo perdere il controllo a fattori che regolano i segnali molecolari dell’infiammazione: quindi, in presenza di mutazione le cellule tumorali rispondono in modo più aggressivo all’infiammazione.

Altro fattore in grado di generare una mutazione oncologica sono i radicali liberi, ovvero atomi o gruppi di atomi particolarmente reattivi che si formano quando una molecola di ossigeno, sottoposta ad alcuni fattori, perde un elettrone e diventa instabile, così cerca di legarsi ad altre strutture cellulari in modo da stabilizzare la sua carica elettrica. Le molecole colpite sono lipidi, proteine, acidi nucleici, e generano a loro volta un altro radicale libero, innescando una reazione a catena, che porta al loro danneggiamento, compromettendone la funzione. La produzione dei radicali liberi nell’uomo è fisiologica, poiché si dispone di agenti antiossidanti endogeni che proteggono l’organismo da questi pericoli; il danno ossidativo, invece, si presenta quando non vi è un equilibrio fra le difese antiossidanti e la produzione di radicali liberi.

I radicali liberi colpiscono le cellule in profondità, danneggiando il nucleo e quindi il DNA, generando quindi una crescita incontrollata delle cellule a causa di mutazioni; inoltre, causando danni alle membrane induce morte cellulare o alterazioni della cellula, infine, i radicali liberi danneggiano i sistemi enzimatici che sregolano importanti reazioni chimiche del nostro corpo.

Ma cosa genera radicali liberi? Oltre ai normali sistemi enzimatici, le infiammazioni, il fumo, l’alcol, i farmaci ed un’alimentazione scorretta ricca di acidi grassi e zuccheri, si possono menzionare l’inquinamento ambientale e le radiazioni ionizzanti. Siamo costantemente sotto minaccia di radiazioni, che provocano danni biologici, derivanti dalla ionizzazione degli atomi che compongono le nostre cellule; gli atomi ionizzati tenderanno a produrre nuovi legami chimici all’interno della molecola alla quale appartengono, compromettendo le funzioni vitali della cellula. Le radiazioni ionizzanti che interagiscono con le cellule producono ionizzazioni ed eccitazioni sia nelle macromolecole vitali (DNA) che nell’acqua contenuta all’interno delle cellule; nel primo caso viene generato un danno direttamente sulle macromolecole, nel secondo caso vengono prodotti i radicali liberi che indirettamente causano danni alle molecole.

Come prevenire o verificare l’influenza ambientale

La prevenzione oncologica, dunque, non riguarda soltanto l’aspetto nutrizionale, ma anche quello ambientale; innanzitutto, sarebbe meglio sottoporsi al test delle food sensitivity per verificare la presenza di infiammazione, per eliminare, dunque possibili cause tumorali; il consiglio, per evitare che insorgano reattività alimentari, è variare l’alimentazione e non scegliere gli stessi cibi.

Per verificare, invece, se siamo sottoposti ad insulti ambientali costanti, il consiglio è quello di sottoporsi al test dei radicali liberi o al test epigenetico, che effettuo nel mio studio, in grado di verificare sia se le difese antiossidanti dell’organismo sono efficienti, sia se il nostro organismo è in pericolo, perché l’esposizione a radiazione ionizzanti, frequenze ed altri fattori ambientali è eccessiva.

In seguito all’esecuzione del test si risolverà il problema sia tramite alcuni accorgimenti da applicare nella vita quotidiana, che attuando un cambiamento dello stile di vita, prediligendo cibi sani e di qualità, integrali, antinfiammatori e privi di sostanze che potrebbero accumularsi nei tessuti e generare risposte anomale delle cellule.

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