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Giovedì, 25 Aprile 2024
Dei diritti e delle pene

Dei diritti e delle pene

A cura di Alessio Scandurra

Perché è importante che alle europee votino anche i detenuti

Il 25 maggio ci sono le elezioni europee. L’Italia è, in Europa, uno dei paesi in cui i cittadini partecipano di più alle elezioni. Alle ultime europee del 2009 hanno votato in media il 43% degli aventi diritto in Europa. Da noi la media è stata dal 65%.

Alle politiche del 2013 invece i votanti in carcere sono stati 3.426 in tutto. Hanno quindi votato poco più del 10% di quanti, secondo le nostre stime, ne avrebbero avuto diritto e, in generale, il 5% dei presenti.

Dunque in Italia si vota molto, ma non in carcere. Perché? Forse da dietro le sbarre la partecipazione politica sembra avere poco senso? E’ possibile, dato il tradizionale disinteresse della politica per il mondo del carcere. Ma è pur vero che votare dal carcere è complicato. Per riuscirci è necessario che si attivino in ordine: il detenuto, il direttore del carcere, il sindaco del comune di residenza e il presidente di ciascuna sezione elettorale. E’ una catena lunga, ed è facile che qualcosa vada storto.

Inoltre i detenuti raramente sanno come si fa. Abbiamo chiesto al Ministero della giustizia di poter distribuire nelle carceri una informativa in cui si spiega come si vota, ma non siamo stati per ora autorizzati. Abbiamo allora realizzato una versione audio di questa informativa, che abbiamo fatto girare in radio, e stiamo contattando detenuti ed operatori per spargere la voce.

Ma perché insistiamo tanto? Perché per noi è importante che si voti in carcere? Anzitutto, ovviamente, perché si tratta di un diritto di tutti, anche di chi è detenuto, e non si può consentire che la detenzione limiti impropriamente l’esercizio di questo diritto. Ma anche perché crediamo che, se il carcere vuole davvero essere uno strumento di reinserimento sociale, se vuole davvero restituire alla società cittadini “migliori” di quelli che gli sono stati affidati, deve preoccuparsi di formare cittadini adulti, autonomi e responsabili. Ed i cittadini adulti, autonomi e responsabili, in Italia più che altrove, alle elezioni partecipano numerosi.

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