West and Remo
Le vie della creatività sono spesso bizzarre. È il caso di #suleteste, campagna nazionale di
Andava inventato tutto: il titolo, un logo, l’evento, i gadget, gli allestimenti, la campagna. Innanzitutto però occorreva trovare il nome, un hashtag per evocare la voglia di riscossa dopo nove anni senza contratto, il disastro della Buona Scuola e la sfilza di riforme e tagli con cui quasi ogni governo degli ultimi vent’anni pare si sia tolto lo sfizio di prendere a schiaffoni l’istruzione pubblica del nostro paese.
Non è stato facile e per qualche giorno, anzi, ho vagato come un fantasma in cerca di un’idea, sempre bersagliato dai tipici falsi positivi che assediano i momenti di down creativo (le puttanate scambiate per genialate). Poi, il lunedì sera sono arrivato al bar di Remo per la consueta coca-cola della staffa e per tv c’era il film western, al posto dell’onnipresente pallone. C’era anche un gran casino, tra carabinieri in pausa e pensionati abituali, e ci ho messo un po’ a riconoscere “Giù la testa”. In realtà me l’ha detto Remo, con il classico sorriso di chi, dovesse trovarsi davanti allo specchio di Silente, vedrebbe soltanto sé stesso. Mi si è accesa la classica lampadina.
Di lì in poi è stato un casino lo stesso, ma almeno col titolo. Insieme a Stefano Cormino abbiamo ideato la formula del “videotelling”, un videoracconto sullo stato del lavoro nel mondo della conoscenza che durante l’assemblea ha accompagnato gli interventi dei segretari, degli esperti e dei delegati di
Quando mi sono reso conto che la mia trasferta romana sarebbe durata tre giorni, ma che l’assemblea nazionale di
Così la foto con cui si apre l’articolo è uno degli scatti di Leo che, impadronitosi del mio iPhone, ha preso a far foto in giro per il Brancaccio e, con la complicità delle ragazze della segreteria organizzativa di
L’elegante naturalezza è una prerogativa dei giovani jedi. Così Leonida stava chiacchierando con Francesco (il neo segretario di