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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ibis Redibis

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A cura di Elisa Piras

Caso Barilla: il Don Chisciotte che prima della battaglia ha sbagliato Mulino

Paura, delirio e polemiche per le affermazioni di Guido Barilla, che ieri nella trasmissione radio 'La Zanzara' si è lasciato scappare una frase in cui diceva che non farebbe mai spot pubblicitari con una famiglia gay e non per mancanza di rispetto "ma perchè non la penso come loro. La Nostra è una famiglia classica dove la donna ha un ruolo fondamentale". Ma Signor Barilla, cosa ci dice mai? La Nostra famiglia? Decenni di inutile iconografia familiare perfetta, in cui non si è mai riconosciuto nessuno (a parte il Reverendo Camden di Settimo Cielo) non le sono bastati?

Nel vostro Mulino Bianco abitano persone perfette che si svegliano alle 5:30 del mattino, che non si mandano mai a quel paese e che ridono alle freddure, che si abbracciano teneramente, che non hanno problemi economici ma un lavoro di tutto rispetto, mai sottopagato. Vivono in case di campagna enormi dove parlano con galline e accarezzano sacchi di cereali prima di fare colazione, fanno il pane e si rincorrono leggiadri con i capelli al vento, giocando ad acchiapparello estasiati come si fossero calati una pasticca di LSD. Nel vostro Mulino sono tutti eterosessuali, la donna è il perno della famiglia: remisiva sussurra all'uscio della porta che è pronto da mangiare e non sgrida mai i bambini. Il cane quando deve fare i bisognini ti avvisa e toglie anche la popò dal marciapiede.

Nel nostro Mulino a Vento vivono ragazzini con l’apparecchio ai denti che si svegliano 10 minuti prima di andare a scuola con la cispa agli occhi. C'è pure gente che "te c'è manna" millanta volte perchè deve fare la fila alle poste, la spesa al discount e cercare un lavoro sottopagato. La mattina nel nostro Mulino a vento, fratelli e sorelle si rincorrono attorno al tavolo perchè uno ha preso la maglietta dell'altro e magari vola anche qualche calcio negli stinchi o tirata di capelli. I nostri mulini non sono in campagna ma in città chiassose e indifferenti, a volte anche in periferia o in affitto. A volte la donna, perno della famiglia, urla che è pronto a tavola ma nessuno si siede: il figlio ha le cuffie con il volume al massimo e il marito sta finendo di giocare a Pes. Nel nostro mulino ci sono coppie etero unite e coppie etero separate, coppie omosessuali unite e coppie omosessuali che si dividono.

Nonostante tutti sappiano che il 99,9% delle persone italiane (che mangiano anche spaghetti e pennette Barilla) viva nel Mulino a Vento, le strategie di marketing continuano a propinarci spot dove tutti vivono nel Mulino Bianco: sorridenti, amabili, leggiadri ed eterosessuali, che noia. Ecco, la Barilla non è stata furba come il Colosso Ikea che ha già lanciato degli spot progressisti con famiglie divorziate ed omosessuali, persone che si incontrano continuamente nella realtà di tutti i giorni. Persone che comprano i loro prodotti. Capisco che mirare ad una famiglia perfetta sia un sogno di molti, ma nel frattempo c'è la vita reale: gente che per l'ora di pranzo mette a bollire l'acqua della pasta e si può sentire offesa dalle affermazioni del Signor Guido Barilla.

I Mulini bianchi, sono nella nostra fantasia, prendono forma solo in tv quando li vediamo negli spot pubblicitari con un ex Zorro ingrassato che parla ad un pennuto, che sicuramente diventerà la cotoletta per qualche altro brand pubblicitario. I sogni sono una cosa, la realtà è un'altra. Il Sig. Barilla lo dovrebbe sapere e invece rimane il primo dei Don Chisciotte, un cavaliere delle battaglie inutili, che oltre la guerra ha sbagliato Mulino.  

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