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Giovedì, 25 Aprile 2024
Le affinità elettive

Le affinità elettive

A cura di Annalisa Terranova

E se il vero femminismo fosse fuori dall’Occidente?

Sappiamo tutto dello stile ladylike di Alessandra Moretti (Pd, candidata alla presidenza del Veneto), abbiamo letto tutto delle allusioni di Alessandra Mussolini (FI) contro Nunzia De Girolamo (Ncd), siamo a conoscenza dei crucci di Laura Boldrini sulla “grammatica di genere”, ma poche di noi sanno che in Nigeria – dove si è votato immersi nel terrore delle violenze sanguinarie di Boko Haram – paese dove le donne vengono fatte schiave dai guerriglieri jihadisti, una professoressa di francese in pensione, Remi Sonaiya, 60 anni, si è candidata alla presidenza con un programma che punta sull’emancipazione femminile. Una sfida anche simbolica di grande valore – Boko Haram significa “l’istruzione è proibita” – ai fondamentalisti per i quali l’unica scuola possibile è la madrassa che educa a diventare kamikaze. 

Poche sanno quel che è avvenuto a Kabul il 23 marzo scorso: sono state le donne, sfidando le tradizioni, a portare la bara di Farkhunda, una donna di 27 anni con problemi psichici linciata dalla folla perché ritenuta miscredente, sotto gli occhi indifferenti dei poliziotti. Il suo cadavere è poi stato bruciato sulle rive del fiume. 

Là dove la libertà di tutti è minacciata sono le donne a lanciare segnali di sfida e di ribellione che mandano un messaggio chiaro: lo jihadismo significa oppressione, il fanatismo è il principale nemico della naturale vocazione delle donne alla pacifica convivenza. Tutti questi episodi andrebbero “cuciti” assieme in un’unica bandiera, innalzata da tutte le donne, perché rappresentano una forma di femminismo coraggioso ed essenziale. Cosa ne è invece del femminismo occidentale? A quali coscienze è in grado di parlare ancora? Qui abbiamo le pagliacciate delle Femen, fuori dalla cornice liberale occidentale abbiamo donne la cui battaglia, assai più rischiosa e seria anche se esclusa dai circuiti mediatici,  ci riguarda tutti. Rivolgiamo loro più attenzione, troviamo il tempo per una mobilitazione che le faccia sentire meno sole e isolate. Dimentichiamo il boicottaggio di Dolce & Gabbana per boicottare chi davvero è nemico della vita e della persona, e dunque delle donne. 

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E se il vero femminismo fosse fuori dall’Occidente?

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