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Venerdì, 19 Aprile 2024
LibeRIscatti

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A cura di Action Aid

Al buio e in strada: le prime ore dopo il sisma in Nepal

“Le persone non sono riuscite a chiudere occhio per  tutta la notte e si sono raccolte in strada, all’aperto , per paura che le numerose scosse di assestamento che si sono susseguite fino alle 9.00 di mattina potessero ferire e causare altre morti. Un altro terremoto di magnitudo 6.7 della scala Richter ha infine scosso nuovamente il Paese”.

Con queste parole Bimal Phnuyalil, Segretario Generale di ActionAid Nepal, ha raccontato le prime drammatiche ore trascorse a Kathmandu, successivamente al devastante terremoto che ha colpito il Paese alle 11.41 ora locale di sabato 25 aprile, con una scossa di magnitudo 7.9. e che ha causato, al momento, più di 4000 morti e oltre 6800 feriti.

“Ovunque manca elettricità e la capitale è nel buio totale. Gli ospedali sono pienissimi, centinaia di corpi sono accatastati in tutte le strutture sanitarie e migliaia di feriti sono sdraiati per le strade aspettando le cure mediche. Non c’è assolutamente la capacità di rispondere ai bisogni reali della popolazione.” 

“E’ complicatissimo accedere ai ventuno distretti colpiti dal sisma perché è impossibile viaggiare in qualsiasi direzione. Le strade sono crollate ovunque oppure sono eccessivamente pericolose e dunque impraticabili. Un membro del parlamento è morto nelle zone rurali e a tutta la popolazione è stato fatto divieto di viaggiare.”

Grazie a diverse reti di giovani,  ActionAid in Nepal sta cercando di raggiungere le zone più remote del Paese per portare assistenza alla popolazione. Cinque dei distretti dove solitamente ActionAid è presente sono stati colpiti dal sisma. E’ stata subito attivata la rete locale e, attraverso una comunicazione costante, si sta cercando di individuare i bisogni prioritari in ognuna delle aree colpite. 

Al buio e in strada: le prime ore dopo il sisma in Nepal | Foto di ActionAid

“Non appena le reti locali avranno identificato le tipologie di intervento risponderemo immediatamente.  Per ora sappiamo che servono assolutamente cibo, acqua e rifugi temporanei ” prosegue Bimal “Ci occuperemo soprattutto dei diritti e della protezione delle donne che, insieme ai bambini, sono la parte più vulnerabile della popolazione, soprattutto per l’aumentata incidenza di episodi di violenza durante i contesti di emergenza. Sono proprio le donne a sobbarcarsi di grandi responsabilità all’interno delle comunità e delle famiglie in un contesto di grave crisi come questo e noi vogliamo essergli accanto”

Nelle ultime 24 ore, centinaia di gruppi locali composti dalle 150 alle 2000 persone si sono mobilitati per sostenersi a vicenda , mostrando una grande forza e voglia di rialzarsi dopo una tale tragedia. ActionAid ha messo in campo tutti gli sforzi possibili per supportare le comunità locali, in prima linea nella risposta all’emergenza.

E’ possibile essere al fianco della popolazione nepalese sostenendo la risposta all’emergenza tramite il network AGIRE, che comprende ActionAid, Cesvi,GVC,  Intersos, Oxfam, Sos Villaggi dei bambini e Terre des Hommes, tutte ONG operative sul campo.

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