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Giovedì, 25 Aprile 2024
LibeRIscatti

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A cura di Action Aid

Medio Oriente in fiamme: è arrivato il tempo di AGIRE

Quale sarebbe la reazione del mondo se, improvvisamente, gli abitanti di grandi città come Parigi o Londra, fossero costretti ad abbandonare boulevard e palazzi, per sfuggire alla guerra e alla morte? Probabilmente sdegno, apprensione e paura colpirebbero gli animi di buona parte dei cittadini europei che, di fronte a questo esodo forzato, si sentirebbero smarriti e spaventati.

Tutto ciò accade da alcuni mesi in Medio Oriente: almeno 12 milioni di persone – l’equivalente dell’intera popolazione di Londra o Parigi - sono state costrette a lasciare le proprie case e fuggire, in cerca di salvezza, dai numerosi conflitti e crisi umanitarie che stanno attraversando la regione.

A Gaza l’escalation di violenza nel conflitto tra Israele e Hamas ha causato una crisi umanitaria gravissima. Circa 1,8 milioni di persone non hanno adeguato accesso a cibo, acqua e cure mediche. Oltre 500 mila hanno lasciato le proprie case e hanno disperatamente bisogno di aiuto. La tregua raggiunta nelle ultime ore, se mantenuta, permetterà agli operatori umanitari di ampliare i programmi di assistenza già in corso, che sotto le bombe procedevano a organico e mezzi ridotti per problemi di accesso e sicurezza.

In Iraq le milizie estremiste dell’ISIS hanno messo a ferro e fuoco le province settentrionali del paese. Attualmente il numero di sfollati è salito fino a 1,45 milioni. Almeno 400 mila persone hanno trovato un rifugio precario in scuole, parchi ed edifici abbandonati oppure sono ancora rifugiate sulle montagne. L’assistenza nei loro confronti è urgente.
 
In Siria la guerra civile che si trascina da più di 3 anni, con drammatiche conseguenze nei paesi confinanti, ha continuato a mietere vittime e gli ultimi dati parlano di 191 mila morti. Secondo le Nazioni Unite, le persone che dipendono dagli aiuti umanitari sono 10,8 milioni, ovvero il 50% dell’intera popolazione prima dell’inizio della guerra.

Di fronte a questo drammatico quadro, il mondo delle ONG italiane non può restare a guardare. Così, Croce Rossa Italiana e AGIRE (Agenzia Italiana Risposta Emergenze), il coordinamento che riunisce, insieme ad ActionAid, altre autorevoli organizzazioni non governative del nostro paese, hanno lanciato un appello di raccolta fondi per rispondere ad una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo. Dice Marco Bertotto, direttore di AGIRE:

Sono conflitti diversi, con ragioni diverse ma hanno in comune l’altissimo coinvolgimento delle popolazioni civili, a sfregio delle più basilari norme del diritto internazionale umanitario. In più la vicinanza geografica fa sì che queste crisi siano tra loro intrecciate, generando lo spostamento di migliaia di persone: ne sono un esempio i palestinesi rifugiati in Siria e nuovamente costretti alla fuga, quelli siriani che hanno raggiunto l’Iraq e quelli iracheni che nel corso delle ultime settimane hanno cercato  salvezza in Siria

Il ricavato dell’appello servirà per sostenere i programmi di emergenza della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e delle ONG di AGIRE che stanno già garantendo ripari sicuri, acqua, cibo, medicine, kit igienici e supporto psicologico nelle aree più martoriate.
Per ulteriori informazioni:  https://www.agire.it/it/medio_oriente.html

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Enjey, 1 anno, siede accanto ai suoi fratelli e sorelle dopo aver trascorso la notte nella classe di una scuola ONU di Gaza City. Lei e la sua famiglia si sono rifugiati lì da un mese.

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