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Giovedì, 28 Marzo 2024
LibeRIscatti

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A cura di Action Aid

Alla scoperta dei luoghi della migrazione a Napoli con Action Aid

E’ una giornata stranamente piovosa a Napoli. Un forte temporale si è abbattuto sulla città e il Vesuvio in cima è innevato. Piazza Garibaldi è il solito crocevia di persone, voci, automobili. Nel caos della piazza, si fa strada un piccolo gruppetto di studenti: sono alcuni alunni di prima media della scuola D’Aosta – Scura dei Quartieri Spagnoli.

Ad attenderli  sotto la statua dell’eroe dei  due mondi c’è Pierre, un ragazzo senegalese che vive a Napoli da 16 anni. La gita del giorno è particolare: niente pullman o treno ma si va a piedi per fare un giro del mondo a chilometro zero. I bambini andranno infatti alla scoperta dei luoghi della migrazione della città di Napoli: il primo supermercato di riferimento per i cittadini di origine straniera di ogni nazionalità, la prima macelleria halal in città, l’artigianato magrebino, i parrucchieri africani, le panetterie e gli alimentari algerini, la Moschea di via Firenze e il mercato senegalese di via Bologna.

Vedere la città con occhi diversi; guardare gli altri con occhi diversi, cercando di superare stereotipi e pregiudizi che ostacolano l’integrazione. E’ questo l’obiettivo principale di Migrantour, l’iniziativa promossa da ActionAid, in collaborazione con PARSUD e CASBA - Cooperativa Sociale di mediatori linguistico culturali di Napoli, all’interno del progetto di cooperazione decentrata del Comune di Napoli.

Alla scoperta dei luoghi della migrazione con ActionAid a Napoli

I Migrantour sono passeggiate interculturali condotte da cittadini di origine straniera, attraverso vicoli e strade, storie e vissuti, sapori e tradizioni delle comunità di migranti che vivono in quei luoghi. MigrantourNapoli fa parte del network europeo MigrantourIntercultural Urban Routes di cui fanno già parte Torino, Genova, Milano, Roma, Firenze, Lione, Parigi, Lisbona, Valencia. Le passeggiate sono state create in maniera partecipata dai  cittadini di origine straniera che hanno individuato realtà e luoghi significativi per far capire quanto la loro cultura sia ormai parte integrante del tessuto cittadino.

“Da quando l’IS ha iniziato a fare attentati in Europa, per la nostra comunità la vita è diventata difficile. Gli occhi su di noi si sono fatti pesanti, carichi di rancore e di sospetto. Invece, in realtà, non è cambiato niente: noi siamo sempre gli stessi, sempre quelli che da anni vivono qui e hanno imparato a conoscere la città e i suoi abitanti, cercando un nuovo luogo dove portare avanti la propria vita onestamente”, racconta Pierre ai ragazzi.

Gli occhi degli studenti si riempiono di curiosità davanti ai cibi insoliti del supermercato etnico, come la manioca; i loro nasi, vengono sollecitati dal profumo delle spezie usate per condire la carne della macelleria halal, cioè “lecita”, perché le materie prime vengono trattate in maniera compatibile con i precetti della fede islamica. E poi ancora, la sorpresa nel vedere che anche una stanza al piano terra di un palazzo può diventare un luogo di preghiera, come nel caso della Moschea di via Firenze, e la meraviglia dell’artigianato senegalese.

Il tour finisce da dove era iniziato, sotto la statua di Giuseppe Garibaldi che ogni giorno osserva come stia cambiando la sua Italia, oggi più complessa e variegata di un tempo: il suo tricolore raccoglie in realtà molte più sfumature di quanto si possa immaginare.

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