rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
LibeRIscatti

LibeRIscatti

A cura di Action Aid

Vietnam, vittime della tratta

Hai Phong, Vietnam. Con i suoi 1.837.302 abitanti è la terza città più popolosa del Paese. Purtroppo, detiene anche un altro triste primato: è infatti una delle regioni con il più alto tasso di traffico di esseri umani. La tratta è una grave violazione dei diritti umani, che consiste nel raggirare le persone per costringerle in schiavitù, a fini di sfruttamento sessuale o lavorativo.

Lan e Thin sono due ragazze vietnamite che, dopo tanta violenza e sofferenze, sono riuscite a sfuggire ai propri aguzzini.

Lan ha vent’anni ed è finita nel giro della tratta quando ne aveva quindici. Figlia di una famiglia povera, aveva deciso di abbandonare la scuole per cominciare a lavorare e guadagnare qualcosa per partecipare alle spese familiari. Durante un corso di formazione professionale, Lan ha incontrato Dieu, un ragazzo più grande di lei di tre anni. Un giorno, Dieu propone a Lan di uscire: la ragazza, ingenuamente, accetta la proposta senza sapere che quella passeggiata avrebbe segnato la sua vita per sempre. Dopo essersi accorta di aver perso la bicicletta, che in realtà le era stata sottratta di nascosto dallo stesso Dieu, Lan si lascia convincere dal ragazzo ad andare a Mong Cai, un distretto della provincia di Quang Ninh, al confine con la Cina, noto per il suo grande mercato dove avrebbe potuto ricomprare una nuova bicicletta. Invece, è proprio da lì che ha inizio l’incubo di Lan. Violentata e venduta in Cina al miglior offerente, per circa un anno, è passata nelle mani di diversi sfruttatori che l’hanno picchiata, torturata e sfruttata. Nel 2005, insieme ad un’altra ragazza è riuscita a tornare a casa.

Lan e la sua famiglia hanno deciso di citare in giudizio Dieu e solo dopo 5 anni di attesa e grazie al lavoro della Women’s Union di Hai Phong e di ActionAid Vietnam, che congiuntamente hanno organizzato l’evento "Joining hands for peaceful lives”  con l'obiettivo di dare la possibilità alle vittime di tratta di esseri umani di far sentire la propria voce, la polizia ha iniziato il processo nei confronti di Dieu.

Nel frattempo, Lan ha ricevuto supporto psicologico ed economico da parte della Women’s Union e grazie ai fondi messi a disposizione da ActionAid Vietnman ha iniziato a seguire un corso professionale da estetista e parrucchiera.

Anche Thin è finita nel giro della tratta. A soli diciannove anni, è stata promessa in sposa ad un uomo di Seoul, che si era offerto di aiutare economicamente la famiglia della ragazza. Seguito lo sposo in Corea, Thin ha però scoperto la terribile verità: non sarebbe stato lui suo marito ma un altro uomo al quale lo sposo l’aveva venduta.

Ero scioccata più di quanto si possa immaginare. Sono stata lasciata con questo strano uomo e mi è stato detto che era lui quello che avrei dovuto servire come moglie. Non sapevo cosa fare. L’uomo si è rivelato essere un depravato, un mostro che abusava di me e che mi ha tenuta rinchiusa in una stanzetta per due mesi, trattandomi come una schiava sessuale. Mi picchiava e mi trattava come un animale. L’ho pregato di smetterla, di lasciarmi andare, ma non si è mai fermato

Un giorno però, sfruttando una distrazione del suo carceriere, Thin è riuscita a scappare e a tornare a Hai Phong. L’accoglienza ricevuta nel suo villaggio non è stata delle migliori: accusata di essere stata una prostituta, Thin non sapeva come spiegare agli altri di essere in realtà la vittima di un crimine infame. Fortunatamente, la ragazza è stata intercettata dalla Vietnamese Women’s Union che l’ha coinvolta nei suoi incontri durante i quali le donne vittime di tratta cercano di rielaborare e lasciarsi alle spalle quella terribile esperienza, condividendo i propri pensieri, le proprie paure e desideri futuri.
Nell'ambito di un progetto finanziato da ActionAid Vietnam, Thin ha inoltre ricevuto cinquecento dollari e con i quali ha avviato un chiosco di scarpe che le permette di sostenersi economicamente e di essere una donna autonoma.

Le donne rischiano maggiormente di entrare nel giro della tratta di esseri umani. In alcuni contesti sociali difficili, la complicata situazione economica, lo scarso grado d’istruzione e la disparità nei rapporti di genere rendono le donne più vulnerabili a questo tipo di problema. Per questo, è importante aiutare le vittime a riprendersi e a ricominciare una volta tornate a casa ma forse, è ancor più necessario attaccare il problema alla radice, combattendo quei fattori di esclusione sociale che mettono a rischio la vita di molte donne che, come Lan e Thin, rischiano di cadere in una terribile trappola.

A questo link è possibile consultare il report di ActionAid Vietnam "La tratta delle donne e dei bambini vietnamiti"

Si parla di

Vietnam, vittime della tratta

Today è in caricamento