Sotto le Ali Protettive delle Solite Aquile?
Tra le letture più tristi e deludenti della mia giovinezza, spicca tra gli altri quello che in realtà doveva essere una specie di thriller d'evasione politico avventuroso: On Wings of Eagles/ Sulle ali delle aquile di Ken Follet. La delusione deriva dal fatto che alla fin fine non succede assolutamente nulla, e i cosiddetti protagonisti in realtà al massimo sono spettatori di eventi esterni a cui non danno per manifesta inferiorità alcun contributo. La storia, credo arcinota perché pompata e ripompata negli anni, è quella del rapimento degli ostaggi americani a Teheran dopo la rivoluzione degli ayatollah del 1978, e del tentativo ininfluente di salvarli da parte di un gruppetto di persone finanziate dal miliardario texano Ross Perot, imprenditore dell'informatica e futuro candidato indipendente alla Casa Bianca. Quel libro trombone di Ken Follet, in sostanza, era una specie di grosso opuscolo promozionale commissionato ad hoc per lanciare l'immagine del magnate salvatore della patria.
Mi è tornata in mente, tutta la faccenda, rileggendo in questi giorni il medesimo nome Ross Perot tra i relatori di punta di un grosso convegno trasportistico-finanziario-
Da un secolo e mezzo per lo meno, anche escludendo il pioniere trasporto ferroviario alla base della città moderna, le forme urbane si plasmano attorno alle varie innovazioni tecnologiche, che ne modificano radicalmente il senso e la composizione. La prima grande conferenza urbanistica mondiale, quella di Londra del 1910, ruota attorno al nuovo ruolo dell'automobile, delle circonvallazioni, delle trasformazioni edilizie e metropolitane, nonché delle abitudini di vita e dell'abitare. Per tutto il periodo tra le due guerre mondiali e anche dopo, si dibatte sulle strategie del volo aereo, tra dirigibili, aeroporti militari e civili, alla fine anche col terrore dell'atomica e il rifugio nel decentramento «sicuro dalle bombe» nelle campagne, da cui nasceranno anche le nuove idee di New Town. Ma vale sempre la pena ricordare come ci fosse una importante e grossa discussione pubblica, collettiva, sociale e tecnico-scientifica, alla base di queste trasformazioni: è ancora così oggi? Qualcuno ha mai sentito parlare di questo nostro vagheggiato (dagli investitori) futuro Sulle Ali delle Aquile in forma di servizi aerotaxi senza pilota dilaganti ovunque a ribaltare le forme delle città, delle attività, della nostra vita? Oppure un bel giorno ascolteremo i nostri rappresentanti eletti ripetere per l'ennesima volta che «loro non potevano certo sapere» cosa stava succedendo, e adesso occorre adeguarsi, fare sacrifici. Per esempio finanziando e realizzando quelle «infrastrutture» delineate dal capitalista di turno, e indispensabili per la città del terzo quarto e quinto millennio?
La Città Conquistatrice – UBER