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Venerdì, 29 Marzo 2024
Sesso e dintorni, il dottore risponde

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A cura di Dottor Andrea Militello

La terapia con testosterone fa male alla prostata?

Una delle maggiori preoccupazioni per la prescrizione di farmaci contenenti testosterone (T) negli uomini anziani con carenza di T (TD) sono i disturbi della prostata (come iperplasia prostatica benigna, BPH) e i loro sintomi correlati (sintomi del tratto urinario inferiore, LUTS).

Questo perché la prostata è una ghiandola sensibile agli androgeni; tuttavia, la dipendenza androgenica dalla crescita della prostata, ben dimostrata nelle prime fasi della vita, non ha prove chiare nella tarda età adulta e nella senescenza. Infatti, dopo i 40 anni, l'IPB( ipertrofia prostatica benigna ) diventa sempre più diffusa.

D'altra parte, negli uomini di età superiore ai 40 anni, si osserva un progressivo declino del testosterone. Molti studi epidemiologici sono un punto di partenza per mettere in discussione un putativo ruolo dannoso del testosterone sulla salute della prostata nell'uomo che invecchia.

Le prove a sostegno degli studi clinici per un ruolo benefico terapia sostitutiva con testosterone sulla prostata sono ancora circostanziali. Molti studi hanno dimostrato un miglioramento dei disturbi urinari e del volume urinario residuo, senza alcun cambiamento significativo nel volume della prostata. Concludendo però possiamo sfatare la credenza che del testosterone sia dannoso alla prostata e guardare a questa molecola come utile e indispensabile specialmente nell’uomo in andropausa.

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