Sabato 15 febbraio, giorno in cui si celebra San Faustino, patrono dei single, a Milano, Firenze, Roma e Napoli ci sarà la corsa dell’amore Loveville Run! L'evento, organizzato dalla Durex, consiste in una corsa, alla quale si può partecipare da soli o in coppia. I partecipanti vengono divisi in due gruppi e vince chi abbraccia per primo il proprio partner o un nuovo amico/a conosciuto per l’occasione.

Per carità, nulla da ridire sull'iniziativa. Magari, se mi gira, ci vado pure: si fa un po' di sport e si socializza. E poi da cosa nasce cosa e il finale è tutto da scrivere. Nel dubbio, comunque, ti riforniscono anche di anticoncezionali e di love toys quindi il rischio di essere colti impreparati non c'è. La campagna del marketing è vincente: ti fanno divertire e ti fanno provare i loro prodotti che tu assocerai ad emozioni positive (difficile del resto fare il contrario) e dunque molto probabilmente poi comprerai.

Però obiettivamente cari trentenni a me la Loveville Run mi porta ad una riflessione amara: è mai possibile che non siamo più in grado di fare amicizia? Dobbiamo partecipare ad incontri pensati a tavolino da altri per scambiare due parole? Questa difficoltà di socializzazione a voi sembra un fenomeno normale? A me no.

Sono single da oltre due anni oramai e di gente ne ho conosciuta ma la maggior parte sono amici di amici. Tantissime le serate passate in compagnia in giro per enoteche, bar, pizzerie, cinema, pub, musei e chi ne ha più ne metta ma pochissimi gli sconosciuti che si sono avvicinati. La situazione è un po' diversa se si varcano i confini. In alcuni paesi del mondo, quelli latini in particolare, ho avuto delle esperienze diverse. Mi è sembrato tutto così semplice; le relazioni iniziano con naturalezza e in modo sano. Uominiiiii...italianiiii...tranquilli, non mordiamo. Fatevi sotto!!!