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Venerdì, 19 Aprile 2024
AAA... acquisti

AAA... acquisti

A cura di Massimiliano Dona

Basta con gli snack vicino alle casse

Pensavate che gli acquisti di impulso erano cosa da anni Ottanta? Niente affatto... non hanno perso di attualità tutte quelle trappole del marketing volte a farci comprare qualcosa (spesso di voluttuario e superfluo) semplicemente mettendola in bella mostra sotto il nostro naso al momento giusto!

Ecco allora che (oggi come ieri), la tentazione si annida nei pressi delle casse del supermercato. È lì infatti, mentre si sta facendo la fila per pagare, che gli espositori ci provocano con snack, dolcetti, caramelle, cioccolatini, ovetti e tutta una serie di prodotti collocati strategicamente ad altezza bambino per attirare l’attenzione, soprattutto dei più piccoli e spingere gli adulti ad acquisti poco responsabili.

Per questo sono con Il Fatto Alimentare nella campagna “Basta snack alle casse”:  con questa petizione si invitano le più importanti catene di supermercati a togliere dalle casse tutti i prodotti alimentari collocati intenzionalmente in quella posizione per attirare l’attenzione dei bambini e incentivare l’acquisto di impulso. Come si legge nella petizione, "si tratta di una scelta di marketing molto aggressiva perché colpisce soprattutto i più piccoli e diventa ancor più inaccettabile considerando i problemi di sovrappeso che interessano il 30% dei bambini e molti adulti”.

La richiesta prende le mosse da una iniziativa presa in Gran Bretagna dove Tesco e Lidl hanno deciso di eliminare snack, caramelle e dolci dagli espositori vicini alle casse. Si legge nella petizione: “Le due catene hanno adottato questo provvedimento dopo avere valutato l’esito di un’indagine, secondo cui il 65% delle persone non accetta di buon grado la presenza di questi prodotti bene in vista in prossimità delle casse. Le persone hanno motivato la scelta con la volontà di acquistare alimenti più sani per i propri figli (67%). L’esposizione di prodotti e snack generalmente ricchi di zuccheri, grassi, sale, conservanti e coloranti rappresenta infatti un elemento di conflitto tra genitori e bambini, che quando sono in fila per pagare la spesa, fanno capricci finché non ottengono uno di questi snack. La scelta di posizionare alimenti classificati come junk food vicino alle casse è una forma di marketing inaccettabile, alla luce dei problemi di sovrappeso che interessano il 30% dei bambini e anche molti adulti”.

Finora in Italia la nostra richiesta di spostare tali prodotti dalle casse, rivolta ai supermercati, non ha ottenuto risposta, ma si tratta di un gesto doveroso da parte delle catene di supermercati che ogni giorno si dichiarano vicine ai problemi e alle esigenze dei consumatori. 

Voi che ne dite? La richiesta è stata inviata alle principali catene di supermercati (Coop, Conad, Esselunga, Auchan, Carrefour, Simply, Eurospin, Lidl, Il Gigante, Pam, Iper, Billa, Crai, Unes, Selex, Sma, Gruppo Lombardini, MD Market, LD Market, Supersigma, NaturaSì).

Non ci resta che fare attenzione a chi farà la prima mossa (a tutela dei consumatori più piccoli).

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