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Giovedì, 28 Marzo 2024
AAA... acquisti

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A cura di Massimiliano Dona

Come diventare ricco, magro e superdotato (in una settimana)

Sì avete letto bene il titolo: l’estate non mi ha fatto impazzire né il blog è stato hackerato. Diventare ricchi senza fare troppa fatica, perdere i chili di troppo e riuscire in performance sessuali strepitose: ho messo insieme in una sintesi decisamente folcloristica la hit parade degli annunci che popolano banner e link diffusi su ogni genere di siti, da quelli di informazione agli stessi social network.

Ebbene la notizia è proprio questa: verso la fine di Agosto, la stessa Facebook ha annunciato l’intenzione di mettere fine a questa pratica cominciando la caccia a tutti quei siti che vivono con il semplice escamotage di stuzzicare la curiosità degli utenti solo per attirare click. Insomma il popolare social network comincia a dare il buon esempio nel contrasto a questi link ingannevoli costruiti con titoli-esca (per questo si parla proprio di click-baiting).

Perché la cosa interessa i consumatori? Non solo per la perdita di tempo che questa pratica comporta (i link promettono di rivelare cose o fatti incredibili, ma poi, una volta aperti, si scopre il bluff) quanto soprattutto perché, il più delle volte, si finisce all’interno di siti stranieri dove si cerca di vendere ogni genere di prodotto/servizio, con modalità ingannevoli. Sono proprio questi la “patria” delle cosiddette attivazioni non richieste: bastano pochi superficiali click e l’utente si ritrova abbonato a servizi a pagamento, con contenuti di gossip, astrologia o erotici. Trappole da 5 euro a settimana, che vengono scoperte solo con mesi di ritardo quando finalmente il consumatore si insospettisce per gli inattesi costi di una bolletta o le perenni sofferenze di una ricaricabile.

Secondo una indagine promossa da Facebook, l'80% degli utenti intervistati dal social si sarebbe dichiarata stufa di essere sommersa da link in stile “esca”. E di qui l’annuncio di miglioramenti nei feed delle news. Come faranno? Semplice: monitorando i link sulla base del tempo di lettura trascorso fuori dal social: se gli utenti, una volta aperto il link rientrano velocemente, significa che si tratta di un fake. Ma si terranno d’occhio anche commenti e condivisioni: più saranno e più il post sarà giudicato interessante.

Mi sembra una buona notizia che Facebook penalizzerà questi contenuti, ma si può fare di più: avrete notato che da qualche tempo i video della timeline si attivano automaticamente senza che sia necessario cliccare su “play”? Anche questo serve ad attirare la nostra attenzione, ma rischia anche di farci consumare una esagerata quantità di traffico dati. E la cosa, a noi dell'Unione Nazionale Consumatori, non sembra corretta… Su questo Facebook deve intervenire al più presto.

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