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Mercoledì, 24 Aprile 2024
AAA... acquisti

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A cura di Massimiliano Dona

Cosa resta dopo Blackfriday e Cybermonday: occhio a truffe e dipendenze da shopping compulsivo

Non so se il Black Friday abbia avuto lo stesso successo degli anni passati, quel che è certo è che i nostri sportelli di assistenza sono stati sommersi di segnalazioni. Insomma, non sono solo i commercianti tradizionali, in occasione dei saldi, a gonfiare il prezzo originale di un prodotto per poi “taroccare” la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto. Succede anche per le vendite on line e per il Black Friday, proprio su questo, si sono focalizzate la maggior parte delle segnalkazioni ricevute dall’Unione nazionale Consumatori.

La buona notizia è che i consumatori cominciano ad accorgersene, anche perchè sulle piattaforme online è più facile tracciare i prezzi di un certo prodotto nel tempo che precede le “promozioni”. E’ successo per una vendita su Amazon, che abbiamo deciso di segnalare all’Antitrust affinché possa accertare l’ingannevolezza del messaggio e la scorrettezza della pratica consistente nella vecchia abitudine di far magicamente lievitare la percentuale di sconto.

Da parte nostra continuiamo a ripeterlo ai consumatori: c’è da stare attenti agli sconti farlocchi e verificare sempre il costo effettivo da pagare, confrontando i prezzi, non solo sui diversi siti, ma anche con i negozi tradizionali. Anche per resistere alla follia collettiva dello sconto ad ogni costo.

Già, perchè la domanda che dobbiamo farci è “perché sto riempiendo il mio carrello di acquisti?” . Non è facile resistere al bombardamento pubblicitario, ma tutti noi dovremmo poter gestire il divario fra quello che desideriamo possedere e quello che effettivamente possiamo permetterci, evitando di mettere mano alla carta in modo compulsivo.

Stando ad uno studio del 2006 della Stanford University, 17 milioni di americani sono affetti da sindrome da shopping compulsivo (quelli che in inglese si chiamano "shopaholics") e in Italia la situazione non è differente: si stima che il 5.5% della popolazione sia "malata di shopping", ma forse sono stime al ribasso.

Quel che è certo, è che lo shopping rientra a tutti gli effetti fra le dipendenze e come tale può essere riconosciuta da una serie di sintomi:

  • Passare una gran quantità di tempo a consultare cataloghi cartacei o online
  • Spendere spesso più di quanto ci si possa permettere di farlo
  • Dedicare allo shopping tempo che potrebbe essere speso in famiglia o con gli amici
  • Sentirsi persi se non si ha a portata di mano una carta di credito o un bancomat

Un segnale estremamente importante è dato dall'ambivalenza rispetto all'acquisto: lo shopping prova euforia nel momento esatto della spesa, ma questa sensazione è poi seguita da sensi di colpa, depressione, imbarazzo e vergogna per l'acquisto appena effettuato.

Ecco un motivo in più per affrontare il Black Friday con un occhio anche al rischio delle spese fuori controllo. Per quanto riguarda, invece, gli sconti farlocchi o i problemi di garanzia, vi ricordo di segnale casi analoghi attraverso la pagina dell’Unione Nazionale Consumatori su Facebook.

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