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Venerdì, 19 Aprile 2024
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A cura di Massimiliano Dona

Dalla sharing economy al crowd funding: non c’è innovazione senza legalità

Saranno Nicola Gratteri e Jeremy Rifkin a ricevere il Premio Vincenzo Dona, voce dei consumatori, edizione 2014! E’ una strana coppia, un lungo viaggio da Reggio Calabria a Washington per parlare di legalità e innovazione. Già perché, quando con l’Unione Nazionale Consumatori abbiamo scelto questo tema, ci è apparso subito chiaro che non avremmo potuto presentare la nostra opinione sul nuovo (nuovi trend di consumo, nuovi canali di acquisto, imprese innovative, etc.) senza ricordare, a chiare lettere, che non può esserci nessun modello di business, per innovativo che sia, che non tenga conto, innanzitutto, del rispetto delle regole e delle persone.

Per questo il nostro riconoscimento va quest’oggi al Procuratore della Repubblica Aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria Nicola Gratteri, testimone con il suo lavoro di magistrato e l'instancabile attività divulgativa nelle scuole di una nuova legalità, che rappresenta le radici su cui poggia l'albero del nuovo.

L’altra personalità insignita del Premio Vincenzo Dona per il 2014 è il celebrato economista statunitense Jeremy Rifkin, vero profeta della sharing economy e del consumo collaborativo.

Sappiamo bene, come rappresentanti dei consumatori, che alcune forme della new economy sono border-line rispetto alle normative esistenti: avrete sentito di polemiche e proteste (dai tassisti agli albergatori) che hanno accompagnato alcuni modelli di business. E questo è un motivo in più per evitare l'errore di accogliere in modo a-critico tutte queste novità in nome del nuovo.

Ma come Associazione di consumatori siamo chiamati anche ad accompagnare i cittadini attraverso questi cambiamenti, senza fanatismi, ma nella consapevolezza che, seppur per la maggior parte,si tratti ancora di fenomeni di nicchia, tuttavia si tratta di segnali importanti: prendiamo il crowd funding (altra forma collaborativa) o gli investimenti etici o i prestiti solidali che sono gocce nell’oceano della finanza, ma comunque hanno prodotto una incursione in un mondo finora dominato esclusivamente dalle banche tradizionali. Sarà la sharing economy il grimaldello per aprire le porte verso un mondo migliore?

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