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Martedì, 19 Marzo 2024
AAA... acquisti

AAA... acquisti

A cura di Massimiliano Dona

Difendersi dall'azzardo si può

Qualcuno osa persino parlare di “acquisti” rispetto ai servizi di giochi, slot, lotterie e gratta e vinci. Naturalmente più che di “consumi” parlerei di “sprechi”, ma è un fatto che, con un fatturato di 90 miliardi di euro, l'azzardo è uno dei pochi settori che non ha risentito della crisi economica (in Italia sono quasi due milioni i giocatori sociali, ossia quelli a basso rischio dipendenza, mentre sono più di 800mila le persone che si avviano verso la patologia).

Questi dati confermano che il gioco si ciba del disagio e delle speranze dei più deboli, precari e anziani in testa (secondo l'indagine di Auser, gruppo Abele, Coop Piemonte e Libera le più colpite dal fenomeno sono proprio le classi sociali più esposte, tra cui spiccano gli over 65).

Ma vale la pena di ricordare una volta di più che il fenomeno non incide soltanto sulla qualità di vita delle persone che spesso dilapidano pensioni già esigue, ma ha un costo anche per lo Stato: si stima che ogni anno le casse statali sborsino circa 6 miliardi di euro in spese sanitarie e giudiziarie, per non parlare dell'aumento dei crimini legati all'usura.

Il fenomeno preoccupa anche a livello europeo ed ecco che proprio in questi giorni è stata pubblicata una Raccomandazione dell'Unione Europea che stabilisce una serie di principi che gli Stati membri sono invitati a integrare nelle proprie normative in materia di gioco d’azzardo: in sintesi ogni Paese dovrebbe informare i consumatori sui rischi legati al gioco d’azzardo, vietare ogni contatto con i minori, prevedere una procedura di registrazione per creare un conto così da monitorare il giocatore ed offrire strumenti che consentano di tenere il gioco sotto controllo (ad esempio fissando limiti di spesa o la possibilità di ricevere messaggi di allerta durante il gioco o di sospendere temporaneamente l’abbonamento).

Ma è sulla pubblicità che anche l’Europa ritiene necessario un salto di qualità verso una maggiore trasparenza sulle possibilità di vincita, vietando ogni incitamento che lasci intendere che il gioco d’azzardo possa risolvere i problemi sociali, professionali, personali o finanziari.

Con l’Unione Nazionale Consumatori abbiamo intrapreso da anni una battaglia contro le dipendenze del gioco, evidenziando in più occasioni (anche con una Mozione parlamentare per il divieto di spot sull’azzardo) l’urgenza di arginare quella che è diventata una vera e propria emergenza sociale. Come dicevo, si tratta di un giro d’affari che sembra non fermarsi davanti a nulla: le strategie di seduzione cominciano purtroppo fin da quelle indecenti App che abituano i più giovani ai suoni e ai colori delle slot. Su questo, un paese civile non può restare a guardare!

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