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Giovedì, 28 Marzo 2024
AAA... acquisti

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A cura di Massimiliano Dona

E ora chiunque governi, lo faccia nell’interesse dei cittadini: ecco le priorità per i consumatori.

Terminata la campagna elettorale, viene il momento di mettersi al lavoro per dare un Governo (possibilmente stabile) a questo Paese e, soprattutto, per dare concretezza alle molte promesse fatte agli elettori.

Con l’Unione Nazionale Consumatori abbiamo ben chiaro cosa si potrebbe fare (anche nel breve periodo) per innalzare il livello di tutela per i consumatori. E’ una sintetica lista di primi interventi che abbiamo fatto recapitare a tutti i partiti e che ora attendiamo siano messi in pratica. 

SULLA RIDUZIONE DELLE TASSE

Cominciamo dalle doverose iniziative tendenti alla riduzione delle tasse. Se ne è parlato molto in campagna elettorale, ma è interessante notare che in pochi sembrano interessarsi alle tasse più odiose, cioè quelle “invisibili”, quelle che nessuno si accorge di pagare (come i bolli, le accise sui carburanti o gli oneri di sistema che paghiamo nella bolletta della luce). Queste, colpendo ricchi e poveri in egual misura, contribuiscono a ridurre in povertà chi già fatica ad arrivare alla fine del mese. 

E non è solo un fatto di equità, ma anche un fattore economico: se c’è un motivo, poi, per il quale il ceto medio italiano si è impoverito, è proprio perché in questi ultimi vent’anni mentre con una mano si riduceva l’Irpef o l’Imu sulla prima casa (altra abolizione che riscuote consenso elettorale), con l’altra si aumentavano tasse invisibili e balzelli vari oppure si tagliavano i trasferimenti agli enti locali, che da un lato hanno ridotto i servizi e dall’altro hanno aumentato le imposte e le tariffe (dall’acqua ai rifiuti) non rispettose certo del criterio della capacità contributiva.

L’aumento dell’Iva, ad esempio, avvenuto prima nel settembre 2011 e poi nell’ottobre 2013, ha colpito molto di più le famiglie povere e numerose, essendo proporzionale, oltre a reprimere ulteriormente i consumi, motivo per il quale chiediamo non venga ulteriormente aumentata nella prossima legislatura.

SULLA POVERTA’

La povertà delle famiglie è una vera emergenza: per questo è necessario estendere il Reddito d’inclusione (Rei) a tutti i poveri assoluti con un importo che consenta di uscire dalla soglia di povertà; per la luce e il gas chiediamo di estendere il "bonus energia" anche alle famiglie che hanno un Isee fino a 12.000 euro. Sollecitiamo la riduzione delle imposte sul gas e chiediamo che gli altri oneri di sistema passino dalla bolletta della luce alla fiscalità generale, in modo che non si paghi secondo il principio “più consumi elettricità più paghi”, gravando così su famiglie numerose o povere, che non si possono permettere elettrodomestici in bassa classe energetica, ma secondo il principio della capacità contributiva.

Chiediamo inoltre che dal pagamento del canone Rai siano esentate le famiglie che hanno un Isee fino a 12.000 euro e, infine, l’indicizzazione degli stipendi con scala mobile all’inflazione programmata e rivalutazione delle pensioni al minimo sulla base di un indice dell’inflazione ad hoc.

SUL MERCATO E AUTHORITY

Ma soprattutto ci piacerebbe che si affrontasse un tema uscito dall’agenda politica o che, anzi, non è forse mai entrato: il fatto che per colpa delle mancate liberalizzazioni, in Italia abbiamo il triste primato di avere le banche, le assicurazioni, l’elettricità, il gas e la benzina tra le più care d’Europa. Tutte spese obbligate che contribuiscono ad impoverire le famiglie e che riducono la competitività delle nostre imprese: uno spread di cui, purtroppo, nessuno si occupa. 

Di qui le nostre proposte nella direzione di avere un mercato più libero e competitivo, più efficiente e, per questo, servizi e beni meno costosi. Senza dimenticare di dare i giusti poteri alle Autorità di controllo: i recenti casi di cui ci siamo occupati con l’Unione Nazionale Consumatori dimostrano la necessità di rafforzare i poteri delle Authority consentendo di sanzionare gli abusi con multe proporzionali all’illecito guadagno ottenuto con una pratica illegittima.

Ed ancora: andrebbero liberalizzate le vendite sottocosto, ulteriormente contrastati gli abusi dei call center che chiamano per telefonate commerciali reintroducendo l’obbligo inderogabile (oggi soggetto a troppe eccezioni) di utilizzare un prefisso unico per le chiamate del teleselling. Sarebbe necessario regolamentare la raccolta dei dati degli utenti oggi operata secondo modalità aggressive e talvolta illecite, dando rapida ed efficace attuazione al Regolamento europeo in materia di privacy e prevedendo adeguate campagne di educazione per i consumatori. Ci attendiamo che sia regolamentata la pubblicità promossa in modo occulto dai web influencer.

SULLA GIUSTIZIA

La giustizia civile è al collasso e questo penalizza in primis i consumatori nell’impari confronto con le aziende: la proposta è di introdurre meccanismi di rapida soluzione dei casi di piccolo importo (cd. small claims per i quali già esiste un Regolamento Europeo riservato però ai casi transfrontalieri), ma anche di riformare finalmente la normativa sulla class action per renderla effettivamente praticabile con l’introduzione di forme di danno punitivo, unico deterrente per evitare abusi seriali in danno di grandi quantità di utenti.

E quel che è certo è che molte altre cose meriterebbero di essere nell'agenda politica: secondo voi cosa manca a questa lista di priorità?

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E ora chiunque governi, lo faccia nell’interesse dei cittadini: ecco le priorità per i consumatori.

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