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Venerdì, 29 Marzo 2024
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A cura di Massimiliano Dona

Ricordate le Tshirt della stilista Alberta Ferretti per Alitalia? Adesso l'Antitrust apre una istruttoria per sospetta pubblicità occulta degli influencer

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato, come riportato nel comunicato della stessa Authority, "su segnalazione di Unione Nazionale Consumatori, un procedimento istruttorio nei confronti delle società Alitalia e AEFFE, quest’ultima riconducibile alla stilista Alberta Ferretti, nonché di alcuni influencer".

Una grande vittoria per quella che è stata una nostra battaglia: proprio noi, infatti, avevamo sollevato in Italia il problema degli influencer e della pubblicità occulta sui social media, presentando, fin dall'aprile 2017, l'esposto sulla base del quale l'Antitrust ha svolto la prima azione di moral suasion (ricordate, l’Autorità decise di inviare delle lettere di richiamo a imprese e influencer). Poi però, notando che gli influencer (o almeno la maggior parte tra loro) continuavano a fare “orecchie da mercante”, siamo tornati a denunciare le pratiche scorrette attuate anche dai micro-influencer: questi personaggi (meno noti delle celebrities del web) approfittando di non essere sotto i riflettori come le grandi star, continuavano a fare pubblicità camuffata senza alcun rispetto delle pur minime regole di trasparenza imposte dal Codice del Consumo.

Ora l’Autorità avvia una vera e propria istruttoria per “possibili promozioni occulte” (per saperne di pù, leggi l'articolo di Repubblica sulla pubblicità occulta). Davvero una buona notizia, significa che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato continua a prestare grande attenzione al fenomeno, sempre più diffuso, dell’influencer marketing sui social media: come scritto nelle lettere di moral suasion, il Codice del Consumo impone che la pubblicità sia chiaramente riconoscibile in quanto tale. L’Antitrust precisa che il divieto di pubblicità occulta ha portata generale e deve, dunque, essere applicato anche alle comunicazioni diffuse tramite i social network, non potendo gli influencer lasciar credere al pubblico dei follower di agire in modo spontaneo e disinteressato se, in realtà, stanno promuovendo un brand.

Tutto ciò non significa -è bene dirlo chiaramente- che l’influencer marketing sia vietato, ma semplicemente che deve essere trasparente: insomma chi promuove un prodotto grazie alle foto postate sui social, deve essere onesto con i consumatori informandoli del fatto che si tratta di sponsorizzazioni.

L’Autorità auspica un uso più intenso di avvertenze circa la presenza di contenuti pubblicitari nei post pubblicati sul proprio profilo Instagram, quali #ADV o #advertising#pubblicità oppure, nel caso di fornitura del bene da parte del brand ancorché a titolo gratuito, #prodottofornitoda.

Ma non molti adottano queste regole,m così adesso l’Autorità avvia, proprio su segnalazione di Unione Nazionale Consumatori, un procedimento istruttorio nei confronti delle società Alitalia e della società riconducibile alla stilista Alberta Ferretti. Cosa è accaduto? Semplice: viene contestata la diffusione sul profilo Instagram di diversi influencer di post nei quali appare inquadrato il logo Alitalia impresso sui capi di abbigliamento a marchio Alberta Ferretti indossati dagli stessi influencer.

In ragione dell’inarrestabile (per ora) proliferare  dei contenuti pubblicitari sui social network, non mi resta che invitarvi tutti a segnalare contenuti sospetti postando le foto degli influencer sulla pagina Facebook dell’Unione Nazionale Consumatori.

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