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Venerdì, 29 Marzo 2024
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A cura di Massimiliano Dona

La ridicola proposta di transazione di Veneto Banca e Popolare di Vicenza: perché rifiutarla

I circa 75 mila azionisti di Veneto Banca e a 94 mila di Popolare di Vicenza hanno ricevuto una proposta transattiva in conseguenza delle note vicende che hanno portato all’azzeramento dei titoli dei consumatori. Si tratta però di una proposta economicamente ridicola e subordinata alla rinuncia alle azioni legali da parte degli azionisti.

Veneto Banca riconoscerà infatti un “indennizzo forfettario ed onnicomprensivo” pari al 15% della perdita teorica sofferta (al netto delle vendite effettuate e dei dividendi percepiti) in conseguenza degli acquisti di Azioni avvenuti nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2007 ed il 31 dicembre 2016; Banca Popolare di Vicenza pagherà 9 euro ad azione, al netto delle vendite, sempre nello stesso arco temporale. Condizione delle offerte: gli azionisti devono rinunciare a promuovere azioni legali!

Per chi aderisce alle offerte commerciali, rivolte a persone fisiche e risparmiatori – ci sarà tempo fino a marzo e serve un’adesione pari ad almeno l’80% delle azioni interessate, condizione dichiarata rinunciabile dalla banca – gli istituti prevedono delle offerte commerciali, come ad esempio quella di Veneto Banca che lancia la Linea “PerTe”, che “prevede l’applicazione di condizioni agevolate e rendimenti di favore su una serie di prodotti: mutui residenziali, depositi vincolati e conti correnti”.

Si tratta di briciole che l’Unione Nazionale Consumatori sconsiglia di accettare per la palese inadeguatezza delle condizioni di rimborso che ammontano ad un 15% circa della perdita per entrambe le banche e sono riconosciuti in maniera standard senza valutare le situazioni gravi che dovrebbero portare al risarcimento integrale del danno. Le irregolarità che sono state riscontrate dalla Consob nella condotta delle Banche sono oggetto di processi penali e di una gravità inaudita.

Per questo, gli importi offerti sono davvero incongrui, senza dire che i tempi per aderire (circa 2 mesi) sono brevi e la condizione di partenza è la rinuncia alle azioni legali. Inoltre sembrerebbe che la proposta transattiva nasconda una vera e propria iniziativa di raccolta di nuovi fondi in quanto le principali offerte commerciali sono dirette all’ottenimento di nuovi depositi da parte della clientela.

Invitiamo quindi tutti gli azionisti che saranno contattati dalle due banche a valutare attentamente i termini della proposta anche perché una volta aderito, non sarà più possibile tornare indietro. Del resto, l’Unione Nazionale Consumatori assiste già molti risparmiatori: chi fosse interessato a contattare i nostri esperti potrà scrivere alla email banche@consumatori.it 

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