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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A cura di Massimiliano Dona

Caro Governo, adesso si faccia sul serio per i rimborsi ai risparmiatori traditi dalle banche

La scorsa settimana abbiamo ascoltato tante promesse dal Presidente Giuseppe Conte al tavolo sui risparmiatori truffati dalle banche. Oggi, con l’Unione Nazionale Consumatori, siamo costretti a tornare sul piede di guerra contro il Governo che, nonostante le rassicurazioni, non ha varato il provvedimento per gli indennizzi delle vittime dei crac bancari.

Adesso si fanno sentire i due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini per gettare acqua sul fuoco, spiegando che si sta ancora discutendo perché “serve l'accordo di tutti”, ma promettono soluzioni che arriveranno "il prima possibile". Il fatto è che le rassicurazioni non ci bastano più!

Ma facciamo un passo indietro: nell'incontro dell’8 aprile a Palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Economia Giovanni Tria avevano raggiunto un'intesa con la quasi totalità delle nostre associazioni su una proposta che stabiliva gli indennizzi secondo la procedura del 'doppio binario', con rimborsi diretti per i risparmiatori con reddito entro i 35.000 euro o patrimonio mobiliare entro i 100.000 euro, e il ricorso a un arbitrato semplificato per tutti gli altri.

Poi, però, come detto, a differenza di quanto annunciato, non è arrivato il provvedimento perchè, secondo alcuni, si starebbe sviluppando una guerra intestina tra Di Maio e Salvini: il primo ha sostenuto la necessità di trovare l’accordo con “tutte” le associazioni degli utenti, ma chiaramente non è possibile tenere bloccata la legge con la quale sarebbero risarciti migliaia di risparmiatori truffati dalle banche in default solo perché due associazioni, che rappresentano meno dell’1% del totale, hanno votato contro la proposta che altre 17 sigle hanno invece approvato. Del resto, quando siamo stati ricevuti dal Presidente nessuno ci ha detto che per il rimborso sarebbe stata necessaria l'unanimità, tanto che all'uscita lo stesso Conte annunciò la firma della norma per l'indomani.

Insomma, dopo 11 mesi di chiacchiere, continuano i rinvii: adesso per il Decreto Crescita si parla di maggio! Da parte nostra continuiamo a raccogliere i casi al nostro sportello Banche, ma forse presto dovremo tornare a protestare in piazza!

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