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Giovedì, 28 Marzo 2024
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A cura di Massimiliano Dona

Tutto quello che c’è da sapere sullo strano caso degli arrotondamenti nello scontrino

In questo periodo riceviamo numerose segnalazioni sullo “strano caso degli arrotondamenti nello scontrino”…. Una Signora ci scrive da Pisa per trasmetterci, ad esempio, lo scontrino che vedete nella foto: avendo acquistato un prodotto da 2,99 euro, il totale da pagare alla casa è stato arrotondato a 3,00 euro. Tornata a casa, ha notato lo strano caso degli arrotondamenti nello scontrino e ci ha scritto furente: cos’è questo se non un furto? chi mi aiuta a stimare questo guadagno extra per il venditore?

Il caso non è isolato: sono numerosissimi i consumatori che scrivono all’Unione Nazionale Consumatori per richiedere chiarimenti. Ecco allora che può essere utili qualche informazione in più per fare chiarezza sullo strano caso degli arrotondamenti nello scontrino. Ebbene forse qualcuno ricorderà la legge che ha stabilito dal 1° gennaio 2018 la sospensione del conio delle monetine da 1 e 2 centesimi (Legge 21 giugno 2017, n. 96). Proprio questa legge ha previsto altresì che "quando un importo in euro costituisce un autonomo importo monetario complessivo da pagare e il pagamento è effettuato integralmente in contanti, tale importo arrotondato, a tutti gli effetti, per eccesso o per difetto, al multiplo di cinque centesimi più vicino”.

In parole semplici, ogni venditore (ma anche la Pubblica Amministrazione) ha il diritto di fare questo piccolo arrotondamento che a volte farà felice l’acquirente, altre il venditore! L’arrotondamento funziona così: 0,1 e 0,2 saranno arrotondati a zero, 0,3 e 0,4 a 5 centesimi; 0,6 e 0,7 sempre a 5 centesimi e invece 0,8 e 0,9 a 10 centesimi. In questo modo gli effetti dovrebbero compensarsi!

Attenzione, però: ciò non significa che, le monetine in circolazione non avranno più valore legale: dunque potranno essere usate ancora nei pagamenti (anche perché ovviamente il nostro Paese conia monete insieme ad altri Paesi europei e dunque da noi potranno circolare anche centesimi “esteri”).

Perché è stata pensata questa legge? Ci viene detto che la sospensione del conio di queste monete potrebbe comportare un risparmio di 20 milioni di euro (da usare per l’ammortamento dei titoli di Stato). Quel che è certo è che si tratta di monete non facilmente utilizzabili che ci ritroviamo spesso nelle tasche (anche perché non vengono accettate neanche dalle macchinette per la sosta dell'auto o da quelle che distribuiscono merende, bibite e caffè). 

Con l’Unione Nazionale Consumatori abbiamo però messo in guardia dal rischio di un arrotondamento dei prezzi, ma su questo la norma è chiara: l’arrotondamento riguarda solo i pagamenti (e dunque non i prezzi dei singoli prodotti), quanto piuttosto l’importo complessivo dello scontrino. Inoltre la stessa legge ha affidato al Garante per la sorveglianza dei prezzi (previsto dall’articolo 2, comma 198, della legge 24 dicembre 2007, n. 244) di svolgere verifiche sull'impatto delle descritte disposizioni sulle variazioni dei prezzi di beni e di servizi praticati ai consumatori finali.

Ma c’è un modo per difendersi dallo strano caso degli arrotondamenti nello scontrino: quanto detto fin qui vale, infatti, solo se il consumatore paga in contanti! Non ci sarà nessun arrotondamento se il pagamento avviene con carta di credito o bancomat. Allora il trucco per evitare arrotondamenti è proprio questo: pagare con la carta! Buono a sapersi, no?

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