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Venerdì, 29 Marzo 2024
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A cura di Massimiliano Dona

La truffa del modem a vostra insaputa: come difendersi dalle attivazioni non richieste di servizi di telefonia

Dall’inizio dell’anno lo “sportello telefonia” dell’Unione Nazionale Consumatori è stato sommerso di reclami da parte di consumatori che denunciano storie come quella che racconta il Sig. Guido. 83 anni: aveva un contratto con Tim(solo voce) e pagava 29 euro al mese, si collegava a Internet tramite Linkem e si trovava bene. Un giorno, senza che lui lo abbia richiesto, gli spediscono un modem e si ritrova la fibra. Risultato? La bolletta lievita e lui si chiede cosa deve fare!

Evidentemente, se il consumatore non ha aderito a nessuna offerta per la linea internet (chiedendo quindi il cambio operatore) può sicuramente inviare un formale reclamo (tramite fax, raccomandata A/R, ma basta anche una semplice email). L’operatore dovrebbe disattivare la nuova linea e consentire al consumatore di tornare indietro, ma se così non fosse, decorsi 30 giorni, si può ricorrere alla conciliazione con il supporto dei nostri esperti.

E’ chiaro, però, che i consumatori farebbero volentieri a meno di tutto questo caos (anche perché poi, tornare indietro ai vecchi servizi non è mai facile da un punto di vista strettamente pratico). In verità, trattandosi di attivazioni non richieste, siamo al cospetto di vere e proprie pratiche scorrette spesso sanzionate dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Ma perché questa escalation di reclami sui modem? Facciamo un passo indietro: dal primo gennaio 2019 è scattato il diritto a usare un modem di propria scelta per navigare su internet (lo ha stabilito l’Europa ed anche un provvedimento di Agcom). Eppure persistono gravi inadempienze da parte di alcuni operatori che, direttamente o indirettamente, fanno in modo di impedire (o rendere difficoltosa) la libera scelta del modem router. Risultato? A parte i disagi di cui sopra, si complicano le scelte dei consumatori disorientati su prezzi e tecnologia. E, quel che è peggio, si privano gli utenti di opportunità rilevanti per la loro privacy. Il tutto perché, secondo gli operatori, ci sarebbero ancora incompatibilità tecniche tra le linee telefoniche e i modem liberamente scelti dagli utenti.

A ciò si aggiunga che altri operatori non consentono di usare un modem a scelta degli utenti su tutte le offerte: ne hanno create alcune ad hoc dove gli utenti possono (solo su quella) esercitare questo diritto. Ma, inutile dirlo, si tratta di offerte con caratteristiche meno vantaggiose rispetto a quelle con modem incluso.

Situazione diversa per i vecchi abbonati che, secondo le attuali regole, da gennaio avrebbero diritto a non pagare più il modem incluso obbligatoriamente nei contratti degli operatori (o, in alternativa, a fare una disdetta gratuita dall’abbonamento).

Insomma una bella confusione! E di questa gli operatori scorretti provano a fare tesoro con campagne di invio massivo di modem a ignari consumatori: insomma, prima che il consumatore richieda la possibilità di usare il suo, meglio fornire il modem “aziendale” così da entrare nelle case degli italiani, vincolandone le scelte contrattuali (e magari “ascoltare” utili informazioni per il business dei big data).

Se avete il sospetto di essere vittima della truffa del modem a vostra insaputa, scriveteci qui, allo sportello telefonia dell’Unione Nazionale Consumatori.

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