"ULTIMA CAMERA" su booking.com: voi che ne pensate?
La fretta per chi deve fare degli acquisti è davvero una pessima consigliera, soprattutto se online e nel mondo turistico dove abbiamo tutti paura che qualcun altro ci soffi la camera che abbiamo adocchiato.
“Devo sbrigarmi!”
“Devo sbrigarmi!”
“DEVO SBRIGARMI!”
Dite la verità: avete mai pensato a cos’è che scatena nella vostra testa questa “sensazione” mentre prenotate una camera su booking.com.
E quante volte, per la fretta, fate la scelta sbagliata e poi scrivete disperati agli esperti di turismo dell’Unione Nazionale Consumatori per chiedere assistenza?
Sappiate che dal luglio 2020 le cose cambieranno: booking.com dovrà adeguare il linguaggio della propria comunicazione per renderla più trasparente e molte cose cambieranno!
Andiamo con ordine… A seguito di una vera e propria indagine la Commissione Europea e le autorità di tutela dei consumatori degli stati membri sollecitazioni come “approfitta ora”, “tra poco questo prezzo non sarà più disponibile”, “stanza scontatissima” sono state ritenute ingannevoli e "manipolatorie".
Il sito, entro i prossimi mesi, dovrà chiarire ad esempio che l’ultima camera disponibile è riferita (in verità) alla sola piattaforma e non all’intera struttura, distinguere le proposte che arrivano da un privato da quelle dei professionisti del settore, indicare in modo chiaro il prezzo finale del soggiorno, spiegare come vengono classificati i risultati e quali pagamenti ne influenzano la posizione e molto altro…
Insomma, anche se al momento quello della Commissione Europea è solo un richiamo ufficiale senza sanzioni: da una parte forse le Athority sono ancora troppo morbide quando hanno a che fare con i giganti del web, dall' altra noi di Unione Nazionale Consumatori vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno perchè l’inchiesta è nata per fare luce su ciò che accade in internet, un universo ancora privo di regolamentazioni certe sulla trasparenza e in fondoè stato fatto anche di un passo in avanti.
Ricordate? Nei mesi scorsi il faro è stato puntato anche contro un altro colosso della rete, Tripadvisor, per via dell’affidabilità delle recensioni.
Il caso di Booking.com non è certo il primo e, c’è da scommettere (anzi sperare!!) che non sia neppure l’ultimo.