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Venerdì, 29 Marzo 2024
Valori, non opinioni

Valori, non opinioni

A cura di Marilia Parente

Bambini o pacchi postali? Un legittimo dubbio serpeggia nella società

La mattina a scuola o all'asilo (dipende dall'età), il pomeriggio in palestra, poi a cena e quindi davanti alla tv per conciliare il sonno ed augurargli la buonanotte, tirando rigorosamente un sospiro di sollievo appena si addormenta, orgogliosi dell'equilibrio messo in piedi con il proprio bambino. Tutto qui? Per molte famiglie, decisamente sì. Ero immersa nei miei pensieri, qualche giorno fa, quando dalla finestra una voce ha interrotto il flusso delle idee che mi balenavano per la testa: "Devo ugualmente provvedere alla sua pulizia, ugualmente cucinare per lui la sera, ugualmente cambiarlo e farlo addormentare: a che serve l'asilo?".

A pronunciare questa frase, a mio avviso agghiacciante, una donna di mezza età, piuttosto giovanile. O forse una giovane con un aspetto più avanti negli anni...chi può dirlo? Non importa. Ciò che importa è che quella persona a me estranea, in una frase, ha racchiuso il pensiero di molte giovani mamme preoccupate più del loro tempo libero che del benessere del proprio bambino. Non è questione di mancanza di affetto, ma di egoismo. La madre di una volta (quella tipica almeno) sarebbe stata pronta a gettarsi tra le fiamme pur di far sorridere il proprio bambino. Certo, il piccolo aveva meno giocattoli, meno opportunità di diventare un atleta da grande, anche meno cultura in alcuni casi. Ma ciò che non gli mancava, era esattamente ciò di cui aveva realmente bisogno: attenzioni vere e sincere, ritagli di gioco con le persone che più ama al mondo. Nessun giocattolo, nessuno sport, nessuno stimolo o impegno potrà mai sostituire un abbraccio o uno sguardo materno.

Pieni di impegni, ma non di amore, purtroppo, molti bambini di oggi: dalla scuola alla palestra, dalla palestra al corso artistico, dal corso artistico a casa di qualche amichetto. Ma è l'amore, il preludio di ogni bene. Un bambino privato di questo bene fondamentale rischia un destino non invidiabile. L'amore è la base di ogni certezza, ogni valore, ogni principio sano.

Se lo si nega, nella maggior parte dei casi, non lo si riceve. Nella frenetica corsa quotidiana, finchè sono in tempo, i genitori dovrebbero imparare a rinunciare per una volta ad affidare il proprio look ad un acconciatore o a trascorrere ore ed ore al telefono piuttosto che giocare e sorridere ai propri bambini. Diversamente, ai piccoli viene insegnato che l'affetto lo si dimostra con i regali, che se la sostanza non si può comprare, allora è meglio scegliere la materia e l'apparenza. Che è importante riempire il proprio tempo non di contenuti e di sentimenti, ma di impegni vari e di attività fini a loro stesse e facilmente sostituibili. Che è il numero e non la qualità di ciò che si fa, quello che conta. Ma è ora che i genitori facciano per primi un lungo esame di coscienza, partendo da un'imprescindibile verità: l'unico bambino davvero felice è quello amato.

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