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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Bolletta luce non pagata: come e quando scatta il distacco della luce

Per distrazione o per problemi può succedere di non pagare la bolletta della luce. In caso di morosità persistente può avvenire il distacco della luce. Vediamo come e quando scatta la sanzione

La luce è un elemento fondamentale all’interno della casa. Con i sistemi domotici ha assunto un ruolo centrale. Televisioni, sistemi audio, lampadari o piantane sono alimentati dalla corrente.

Sul mercato esistono diversi gestori, che propongono più offerte o fasce privilegiate per diminuire i costi in bolletta.

Per usufruire in pieno del servizio è importante pagare la bolletta. A volte con gli impegni e con la vita frenetica può succedere di dimenticarsi di saldare una mensilità, anche se la scadenza è ben evidenziata sul bollettino. Nonostante il termine massimo non si ha prima dei 20 giorni dal momento della ricezione, può succedere di non pagarla entro la scadenza. Cosa succede in questi casi? 

Se ricordiamo di pagarla in ritardo, ci verrà addebitato l’interesse annuo stabilito dal ministero e che si attesta sul 3,5%. A questo va aggiunta, se l’ente fornitore lo contempla, i costi per i solleciti e le raccomandate.

Quando avviene il distacco della luce

Il distacco non avviene nell’immediato ma si va per gradi, prima c’è la diffida, poi un calo della tensione ancora sufficiente a far funzionare parte degli elettrodomestici ed infine la sospensione.

Per evitare di arrivare a questo caso estremo, vediamo nel dettaglio ogni fase.

Avviso bonario

Inizialmente l'ente fornitore, invia un avviso bonario. Il più delle volte il mancato pagamento viene segnalato in un riquadro dedicato della bolletta successiva. In alcuni casi, invece, viene inviata una lettera semplice. Con questo avviso si indica il termine massimo entro il quale si deve sanare il debito. 

In questo modo il fornitore mette l'utente nella situazione ottimale per ricordare di effettuare il pagamento e non incorrere in ulteriori problemi. 

Raccomandata con diffida

Se l'utente non paga la bolletta dopo l'avviso bonario, l'azienda invia una lettera di diffida. Questa avviene tramite raccomandata senza avviso di ritorno, o tramite pec per le aziende. Nella lettera si intima di saldare il debito, fornendo un nuovo termine entro cui pagarlo. Inoltre, nella diffida si avvisa il cliente che se continuerà a non pagare, avrà una riduzione dell'erogazione della corrente del 15% e successivamente la sospensione totale. 

All'interno della raccomandata sono fornite le modalità con cui l'utente deve comunicare l'avvenuto pagamento: telefono, mail. In aggiunta si avrà il termine massimo dopo il quale avverrà la sospensione della corrente se il cliente continua a non pagare e il costo di eventuali operazioni di sospensione e riattivazione della fornitura.

Riduzione della potenza elettrica

Se l'utente continua a non saldare il debito dopo la raccomandata, allora l'azienda può decidere di ridurre la potenza fino al 15%.

Il provvedimento scatta dopo 10 giorni se la morosità è reiterata e dopo 20 se non lo è

La sospensione della corrente può generare dei problemi all’utente. In questo caso si troverà a non poter fare il bucato, asciugarlo ad avere una connessione limitata, pc, tablet o smartphone diventano off limits. Per questo motivo meglio provvedere subito al pagamento della bolletta.

Sospensione della luce

Scaduti i 15 giorni con la potenza dell’elettricità ridotta al 15%, la fornitura viene sospesa se il cliente continua a non pagare.

La procedura si interrompe se l'utente ha contestato tramite fax o raccomandata importi o conguagli anomali. In questo caso l'ente erogatore prima di sospendere deve rispondere al reclamo. 

Come riattivare la fornitura di luce

La fornitura viene riattivata pagando l'importo sospeso e comunicando l'avvenuto pagamento al fornitore tramite raccomandata o fax.

Se la riattivazione non avviene nei termini indicati, l'utente può chiedere un indennizzo il cui importo varia a seconda del ritardo. 

In linea generale la bolletta non pagata cade in prescrizione trascorsi i due anni.

Questa eventualità viene meno nel momento in cui il fornitore invia una lettera di sollecito entro i due anni. In questo caso il conteggio riparte dalla data del sollecito, quindi può succedere che il mancato pagamento non vada mai in prescrizione per i continui solleciti.

Sospensione illegittima

L'ente fornitore in caso di morosità non può sempre procedere con la sospensione della corrente, ci sono delle eccezioni. Vediamole:

  • quando non viene spedita all’utente la raccomandata con la diffida;
  • i termini di pagamento, presenti nella raccomandata sono inferiori ai 10 o ai 20 giorni;
  • l’utente ha presentato un reclamo scritto, ma non ha avuto nessuna risposta ufficiale;
  • se la sospensione del servizio avviene venerdì, sabato, domenica o nei giorni festivi e prefestivi perchè l'utente non potrebbe saldare il debito con le banche o gli uffici postali chiusi;
  • l’importo non pagato è inferiore o uguale al deposito cauzionale.

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