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Giovedì, 28 Marzo 2024
Città Catania

Catania, medico aggredito in ospedale: la spedizione punitiva ripresa dalle telecamere

Il medico si era rifiutato di rivelare le generalità di una paziente. Le telecamere del pronto soccorso hanno ripreso l'arrivo della gang. La polizia ha arrestato un pregiudicato e si indaga su un sedicente operatore del 118, presente in quel momento ma non in servizio. "Bestie feroci", tuona il grillino Gianrusso, che esprime solidarietà al medico

Una vera e propria spedizione punitiva contro un medico del pronto soccorso. Non c'è altro modo per descrivere quello che è accaduto all'ospedale di Catania lo scorso primo gennaio e ripreso dalle telecamere. L'aggressione, scrive CataniaToday, sarebbe scaturita da una richiesta verbale avanzata inizialmente da uno degli uomini al medico che in quel momento si trovava presso il triage, per conoscere l'identità di una donna ricoverata nel pomeriggio in seguito a un incidente stradale. Il dottore, attenendosi alla legge, ha opposto un fermo diniego. Ne è nato un diverbio, poi l'aggressore si è brevemente allontanato per poi poi ripresentarsi in compagnia di un suo parente, qualificatosi come operatore del 118, per reiterare la richiesta. Ricevuta ancora una risposta negativa dal medico, è cominciata un discussione accesa, davanti anche ad altro personale infermieristico. Poco dopo, mentre il medico era seduto al computer, l'aggressione. Il video, registrato dalle telecamere interne dell'ospedale, mostra nove uomini incappucciati entrare nel reparto. 

Spedizione punitiva in ospedale: il video

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Le indagini hanno portato all'arresto di Mauro Cappadonna, 47 pregiudicato catanese, accusato di aver aggredito il professionista e si indaga sul sedicente operatore del 118 che lo avrebbe accompagnato. Sebbene si trovasse fuori sevizio in quel momento, pare che l'uomo abbia utilizzato il proprio codice d'ingresso per far entrare Cappadonna in ospedale, presentandosi insieme a lui davanti al medico, nell'area riservata dove il pubblico in attesa non può entrare. In questo momento sono al vaglio degli investigatori della Questura sia il fatto che l’uomo abbia fatto un uso indebito della dotazione di servizio (il codice) per scopi privati, sia il suo ruolo nell’intimidazione nei confronti del dirigente medico. Nei confronti dell’uomo, oltre i profili di responsabilità penale che gli sono già costati una denuncia a piede libero, emergeranno certamente ulteriori rilievi di carattere amministrativo e disciplinare che permetteranno all’Azienda ospedaliera di adottare i provvedimenti del caso, conclude CataniaToday.

"E’ in atto, infatti, una vera e propria emergenza non solo al Vittorio ma in tutti i pronto soccorso di Catania e provincia, dove costantemente è messa a repentaglio l’incolumità di tutto il personale sanitario", tuona il sindacato Ugl in una nota, rilanciando la richiesta di avviare la campagna 'Ospedali sicuri', "assegnando militari dell’esercito debitamente armati ad ogni presidio di emergenza della nostra area metropolitana. La loro presenza, associata a quella dei vigilantes andrebbe a costituire un’ottima barriera deterrente, per il primo intervento in caso di episodi di violenza, che solo in caso di necessità verrebbe rinforzata dall’arrivo delle volanti delle forze dell’ordine per il completamento dell’azione di contrasto attraverso i compiti di polizia giudiziaria"

"Ecco cosa succede a Catania, città ormai fuori controllo dove i delinquenti si sentono ormai sicuri di ogni possibile impunità - dice Mario Giarrusso, (M5s), membro della commissione antimafia - Pensate, il boss voleva conoscere le generalità della donna perché questa aveva urtato con lo scooter la macchina del delinquente e per questo era finita in ospedale. Le leggi svuotacarceri del Pd e i tagli alla sicurezza dichiara hanno fatto rialzare la testa a queste bestie feroci che sanno che non possono essere arrestate. La mia solidarietà al medico aggredito"

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