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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Città Palermo

Follia al pronto soccorso: infermiere preso a pugni e medici barricati in una stanza

Il racconto: "Ci siamo chiusi per 20 minuti aspettando la polizia. Clima di paura, non riusciamo a lavorare bene"“

Ancora violenze contro il personale sanitario a Palermo. Un infermiere è stato aggredito due volte nel giro di poche ore, nel corso di una giornata di (stra)ordinaria follia all'ospedale Civico, fatta di pugni, porte divelte, inseguimenti nei corridoi e medici barricati in una stanza in attesa dell'arrivo della polizia, raccontata da Riccardo Campolo su PalermoToday.

"Lavoro qui da 5 anni - spiega a PalermoToday la vittima, un infermiere di 50 anni - e la situazione è peggiorata. Sul posto di lavoro ormai si respira un clima di paura che non riguarda solo noi ma anche gli altri pazienti, ma nonostante ciò ieri qualcuno di loro si è schierato dalla nostra parte ed è intervenuto di fronte a queste scene di violenza".

Due aggressioni nel giro di poche ore

Il primo "contatto" è avvenuto tra l'infermiere e i tre parenti di una ragazza arrivata in codice verde al pronto soccorso dopo un incidente stradale. I suoi familiari avrebbero preteso di avere risposto nel più breve tempo possibile e da lì sono partiti offese e spintosi, interrotti dall'intervento della guardia giurata in servizio al pronto soccorso e di qualche paziente. La paziente ha poi preferito lasciare l'ospedale. 

Dopo quel caos, la situazione è tornata lentamente alla normalità fino all'irruzione di un uomo insieme alla figlia. L'uomo, probabilmente grazie a qualche conoscente tra gli addetti alla sicurezza, è riuscito ad entrare in una stanza riservata al personale, teoricamente inaccessibile agli utenti, e poi si è scagliato contro medici e infermieri, cercando di aggredire la dottoressa che aveva preso in cura la figlia.

A quel punto è intervenuto l’infermiere, che si è messo in mezzo ai due e ha chiuso una porta nel tentativo di lasciare fuori l’aggressore. "Ha sferrato un pugno alla porta, l’ha divelta - racconta ancora la vittima - e mi ha inseguito. Poi mi ha colpito al volto ma sono riuscito in qualche modo a difendermi. Sono intervenuti altri colleghi e la guardia giurata, ma io e la dottoressa ci siamo dovuti barricare in un'altra stanza per oltre venti minuti, chiamando la polizia e attendendo l’intervento di una volante". In quel momento al pronto soccorso c’erano almeno cinquanta persone tra pazienti e parenti, tutti sotto shock per l’accaduto. 

Troppa aggressività 

Dopo il primo episodio, l'infermiere aveva preferito non farsi refertare, per continuare il suo turno e non lasciare i colleghi, poi però ha dovuto cedere. "Mi hanno dato un giorno di prognosi e sono andato via. L’apertura del nuovo pronto soccorso ci sta dando una mano, però non possiamo non sottolineare la mancanza di serenità che si registra tra il personale e i pazienti. Questa aggressività rischia di condizionare le nostre capacità di valutazione, di cui dobbiamo rispondere all’utenza e anche sotto il profilo civile. Spesso ma questa è una mia opinione, la rete dei medici di famiglia non riesce a gestire il flusso e la gente viene qui senza reali ragioni, contribuendo a creare il caos negli ospedali". Entrambi gli episodi sono stati segnalati alla direzione sanitaria e alla polizia che procederà solo in caso di formale denuncia da parte dell’ospedale. 

Nell’ultimo periodo numerose le aggressioni nelle strutture sanitarie, tra quello all'Ospedale dei Bambini e quello a Villa Sofia, passando per l'episodio al presidio sanitario dell'Asp di Carini e quello al Cervello, dove un inserviente è stato colpito con violenza per aver invitato i parenti dei pazienti a liberare la stanza - parecchio sovraffolata - durante la distribuzione dei pasti. L'uomo è stato colpito riportando la perforazione di un timpano.

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