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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca / Genova

Alluvione di Genova: ex sindaco indagato per omicidio colposo e disastro

L'ex primo cittadino, l'ex assessore alla Protezione Civile, Scidone, e tre dirigenti comunali erano già indagati per falso: avevano anticipato, in verbali ufficiali, l'orario dell'esondazione di cinquanta minuti. Il sindaco: "Mi sento violentata"

GENOVA - Avevano anticipato l'orario dell'esondazione del torrente Fereggiano di cinquanta minuti. Il tutto, messo nero su bianco in verbali ufficiali, per fare passare la versione secondo cui a Genova, quel quattro novembre 2011, si era abbatuta una "bomba d'acqua". Un evento imprevedibile, particolarmente violento, che non aveva permesso di mettere tempestivamente in moto la macchina della protezione civile. Proprio con l'accusa di falso, l'ex sindaco di Genova Marta Vincenzi, l'ex assessore alla Protezione Civile Francesco Scidone, l'ex capo dei volontari della Protezione Civile Roberto Gabutti e tre dirigenti comunali sono indagati dalla procura ligure. Non solo falso, però.

La novità, infatti, è che Vincenzi, Scidone e i tre dirigenti comunali sono ora indagati anche per omicidio colposo e disastro. Oltre che nell' inchiesta stralcio, in cui sono indagati per falso, i cinque sono stati infatti inseriti infatti anche nel fascicolo principale, quello aperto all'indomani della tragedia contro ignoti.

Tragedia che era costata la vita a sei persone, comprese due bambine di otto anni e undici mesi. L'esondazione del torrente, avvenuta alcune centinaia di metri a monte, aveva sorpreso cinque di loro nei pressi di un portone dove avevano cercato inutilmente scampo. La sesta vittima, in motorino, era stata travolta da altri mezzi trascinati dall'acqua.

Alla fine dello scorso anno, il procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico e il sostituto procuratore Luca Scorza Azzarà avevano iscritto sei persone nel registro degli indagati per i falsi verbali nei quali veniva anticipata di cinquanta minuti l' esondazione del Rio Fereggiano. Quei verbali però erano stati smentiti grazie anche alla collaborazione dei cittadini: foto, filmati e testimonianze avevano raccontato una versione diversa e soprattutto un orario diverso dello straripamento. Da oggi, però, le accuse diventano nuove e più gravi.  

"FALSIFICAI IL BOLLETTINO PER TUTELARMI"

Anche se Marta Vincenzi continua ad urlare a gran voce la sua innocenza e rivolge un appello alle famiglie delle vittime. "Come loro anche io ho bisogno di certezze. Mi auguro che le indagini non durino anni, hanno diritto di sapere. Nessuno può restituire loro le persone perse, ma vorrei che sapessero che avrei dato la mia vita pur di salvare la vita dei loro famigliari e vorrei che questo lo credessero fino in fondo. C'è in me la certezza di innocenza - ha continuato - vivo questa situazione con sconcerto, mi sento violentata perchè viene meno la sacralità della propria onestà".

"Vorrei che i cittadini genovesi - ha spiegato ancora l'ex sindaco di Genova - attendessero con me la conclusione di queste vicende, ma capissero che mi sento profondamente innocente e che le responsabilità politiche, che a suo tempo mi sono presa e che confermo, non coincidono con le responsabilità penali perché chi ha falsificato i verbali o chi non ha agito come avrebbe dovuto nella catena di comando della Protezione civile non coincide con la figura del sindaco". 

Insomma, l'ex primo cittadino sente di avere già "pagato" per le proprie responsabilità e respinge le accuse che non sente sue. "La responsabilità di chi ha dato l'ordine di non chiudere la strada quando si sapeva che il rio Fereggiano poteva esondare è una responsabilità personale, non c'era un sindaco seduto al tavolo di chi doveva decidere se chiudere o no. Un conto è la responsabilità complessiva dal punto di vista politico, un altro conto è la responsabilità penale che sta nei comportamenti delle persone che hanno un ruolo e un compito. Se un volontario di Protezione civile non è dove deve essere - ha concluso - o se chi doveva controllare se il livello del fiume era stato comunicato in modo corretto e non lo ha fatto, non si può attribuire al sindaco". (da GenovaToday)

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