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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Schiavizzato e costretto a chiedere l'elemosina: anziano salvato e 'invitato' a pranzo dai carabinieri

L'uomo era caduto in una trappola architettata dai suoi vicini di casa. Gli agenti lo hanno salvato e invitato al pranzo di Santo Stefano

La favola di Santo Stefano quest'anno arriva da Acilia, periferia di Roma. I carabinieri hanno scoperto e liberato un anziano, vittima di angherie e soprusi, per poi invitarlo alla propria tavola, per condividere il pranzo di Santo Stefano e anche per festeggiare la fine del suo incubo.

L'uomo era caduto in una infida trappola architettata da quelli che, un tempo, erano suoi amici e vicini di casa: una coppia di romani, che in passato l'aveva anche aiutato economicamente quando stavano attraversando un momento di difficoltà.

Ben presto, però, l'aiuto si è tramutato in pretesa, al punto che l'anziano, soggiogato dalla coppia, era costretto a corrispondere loro l’intera pensione minacciando, in caso di ritardo nei pagamenti, l'intervento di un fantomatico giudice pronto a fargli perdere la titolarità del suo appartamento. Non bastasse ciò, la coppia ha costretto l'anziano ad andare a chiedere l'elemosina di fronte ad una farmacia di Acilia, le cui somme venivano giornalmente ritirate dai due.

I Carabinieri della Stazione di Acilia, avuto sentore di questa drammatica situazione di sottomissione, hanno avviato una serie di servizi di appostamento nei pressi della farmacia per verificare quanto giunto alle loro orecchie, documentando le vessazioni imposte dai coniugi al povero pensionato. La vittima, inoltre, era indotta a chiedere l'elemosina anche nei giorni in cui doveva sottoporsi a dialisi, nonostante le condizioni fisiche precarie e le conseguenze della mancata importante terapia cui doveva sottoporsi.

La donna, individuata proprio durante la consegna di denaro da parte dell'anziano, è stata immediatamente arrestata dai Carabinieri. Nei giorni scorsi anche il marito della donna è stato arrestato a seguito dell’attività d’indagine. Il Magistrato, infatti, ha pienamente concordato con le risultanze investigative dei Carabinieri e quindi ha disposto la misura cautelare in carcere anch’esso con l’accusa di riduzione in schiavitù aggravata.

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