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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Arrestato Gianco Castriotta, il boss della cocaina latitante per anni grazie al priapismo

Castriotta, condannato a 21 anni, aveva fatto perdere le proprie tracce dopo la scarcerazione. A far uscire Gianco dal carcere ci aveva pensato una diagnosi di “priapismo”, la malattia di chi ha sempre il pene eretto

MILANO - Fuga finita. Gianco Castriotta, al secolo Francesco, quarantatreenne boss della coca di Quarto Oggiaro ricercato dal 2010, è stato arrestato ieri in Spagna. A mettere la polizia catalana sulle tracce di Castriotta, ritrovato in una villetta della cittadina di El Vendrell, sono state le indicazioni dei carabinieri del Ros, che da anni ormai seguivano uno degli spacciatori più famosi di Milano.

Sulla sua testa pendeva un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale presso la Corte d’Appello di Milano che aveva condannato Gianco a ventuno anni, due mesi e dieci giorni di reclusione per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Il nome di Castriotta, in effetti, è indissolubilmente legato al mondo della droga e della malavita. E, non potrebbe essere altrimenti, a una latitanza iniziata ormai oltre sei anni fa e resa possibile da una malattia alquanto singolare.

A far uscire Gianco dal carcere, infatti, ci aveva pensato una diagnosi di “priapismo” - la malattia di chi ha sempre il pene eretto, a lui causata dal continuo uso di cocaina - che aveva reso il suo stato di salute incompatibile con la detenzione in carcere. Durante un’udienza, proprio per mostrare a tutti la sua patologia, l’ex ras della coca si era presentato in aula con una borsa del ghiaccio sulle parte intime. Così, aveva ottenuto i domiciliari e dopo pochi giorni a casa - a Bollate - era iniziata la fuga.

L’ultima traccia, Gianco, l’aveva lasciata indirettamente per bocca di Alex Crisafulli, fratello di Biagio “Dentino”, uno dei “capi” di Quarto Oggiaro di cui Castriotta era stato a lungo luogotenente. Lo scorso aprile era stato proprio il più piccolo dei Crisafulli, pentito, a raccontare al pm Marcello Musso che Francesco si trovava in Venezuela, probabilmente coperto da un ex elettrauto di Quarto Oggiaro trasferitosi in Sudamerica.  Ma martedì Gianco è stato trovato in Spagna, da dove - secondo gli inquirenti - potrebbe aver continuato a portare avanti i suoi affari muovendo ingenti quantitativi di droga. 

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