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Sabato, 20 Aprile 2024
Città Catanzaro

Assalto al caveau con una ruspa, rapina da 8 milioni di euro: preso il commando

Arrestati i componenti della banda responsabile della rapina al caveau dell'istituto di vigilanza "Sicurtransport" di Catanzaro: contestata l'aggravante della metodologia mafiosa

La rapina, messa in atto con metodi paramilitari da un gruppo di malviventi armati di mitra e forniti di sofisticate apparecchiature elettroniche, fruttò un bottino superiore ad 8 milioni di euro. Oggi sono arrivati gli arresti. La Polizia di Stato ha arrestato un gruppo criminale responsabile della rapina milionaria, avvenuta nel dicembre 2016, al caveau dell'istituto di vigilanza ''Sicurtransport''di Catanzaro. Le indagini sono state coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro che si è avvalsa delle attività investigative condotte dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e dai poliziotti delle Squadre Mobili di Catanzaro e Foggia.

Rapina al caveau ''Sicurtransport'' di Catanzaro

La rapina suscitò particolare allarme in quanto gli esecutori sfondarono con un potente mezzo cingolato i muri corazzati del caveau e bloccarono tutte le strade di accesso alla zona incendiando 11 autovetture poste a sbarramento. Ai responsabili è stata contestata l'aggravante della metodologia mafiosa in quanto una parte dei proventi - secondo gli inquirenti - è stata corrisposta alle famiglie di 'ndrangheta che hanno influenza sulla zona.

Assalto al caveau: il video della rapina

Assalto al caveau a Catanzaro: le indagini e gli arresti

Le indagini che hanno portato all'arresto degli autori dell'assalto al caveau di località Germaneto di Catanzaro sono state condotte dai poliziotti delle Squadre Mobili di Foggia e Catanzaro, coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato ed hanno portato ad accertare uno stretto collegamento tra soggetti pugliesi della zona del cerignolano 'specializzati nel settore' e basisti locali che hanno reso possibile la rapina. Importanti sono state le dichiarazioni di una collaboratrice di giustizia, legata sentimentalmente ad uno degli organizzatori del colpo, che ha fornito agli investigatori riscontri su fatti e circostanze relativi al suo compagno e al ruolo primario da costui svolto nella vicenda.

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La rapina fu condotta secondo uno studio pianificato delle zone dove è ubicato il caveau e con la complicità di un uomo che fornì le informazioni preventive circa l'esatto posto dove operare la ''spaccata'', così da realizzare il colpo nei tempi contingentati previsti dai malviventi. I calabresi coinvolti nella rapina si sono occupati in particolare di reperire le informazioni dal basista e di procurare le autovetture e il mezzo cingolato utilizzati rispettivamente per il blocco delle strade e per la demolizione del muro di accesso al caveau, oltre che della logistica finalizzata alla permanenza clandestina a Catanzaro del commando assaltatore composto dai malviventi pugliesi.

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