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Venerdì, 29 Marzo 2024
Città Viterbo

L'allarme dei medici: "Emergenza acqua e pane all'arsenico"

Livelli alti di arsenico rilevati nel pane prodotto nell'area del viterbese. Secondo uno studio dell'Istituto superiore di Sanità la concentrazione della sostanza nell'organismo è di oltre il doppio rispetto a quella nella popolazione generale

VITERBO - Concentrazioni di arsenico superiori ai livelli consentiti sono state rilevate nel pane prodotto nella provincia di Viterbo. E nei comuni del Lazio interessati dall'emergenza arsenico nell'acqua, a rischio è pure la catena alimentare.

Lo dimostrano, secondo quanto si apprende, gli ultimi dati dello studio per valutare l'esposizione all'arsenico nelle aree a rischio condotto dall'Istituto superiore di Sanità con la collaborazione dell'Ordini dei medici.

Analisi sono in corso su vari tipi di prodotti alimentari, ma dai dati preliminari emerge appunto un livello di arsenico nel pane superiore a quello di aree con livelli di fondo, mentre sono in corso le analisi di ortaggi coltivati in tali aree.

LE CAUSE - La causa è da individuarsi nella maggiore presenza di arsenico nei terreni, ma pure nell'uso di acqua erogata dalla rete idrica - e 'fuori norma' rispetto alla concentrazione di arsenico - utilizzata per irrigare. Ciò significa che la popolazione di queste aree è soggetta a una maggiore esposizione all'arsenico non solo per l'utilizzo dell'acqua, ma anche attraverso la catena alimentare.

LO STUDIO DELL'ISS - Secondo i dati dello studio dell'Iss, nei cittadini di Viterbo e sedici comuni del viterbese, interessati dall'emergenza arsenico nell'acqua, la concentrazione della sostanza nell'organismo è di oltre il doppio rispetto a quella nella popolazione generale. Maggiori concentrazioni sono state rilevate anche nei bambini. I nuovi dati sul rischio a Latina, Roma e Viterbo, sono in via di pubblicazione su riviste scientifiche.

Le analisi sono state condotte su campioni di unghie e urine di 269 soggetti sani (da uno a 88 anni di età) residenti nelle aree a rischio. Nei viterbesi, la concentrazione della sostanza nelle unghie è risultata pari a 200 nanogrammi per grammo contro gli 82 nanogrammi di un gruppo di controllo nella popolazione generale. Per l'Organizzazione mondiale della Sanità l'arsenico è un elemento cancerogeno per il quale l'Ue ha disposto già dal 2001 precisi limiti.

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