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Venerdì, 19 Aprile 2024
Venezia

Attentati a Parigi: "Non si trova Valeria, era al teatro Bataclan"

La 28enne è borsista alla Sorbona di Parigi, studia sociologia. Era al concerto col suo fidanzato venerdì. Genitori in contatto con la Farnesina

"Valeria Solesin, borsista a Parigi. 28 anni, veneziana. Era al concerto. Non abbiamo notizie. Fate girare". L'appello disperato su Facebook degli amici e dei parenti di una giovane originaria del Veneziano in poche ore sta facendo il giro dei social, per cercare di acquisire notizie.

A chiedere aiuto è un'amica della famiglia, sottolineando che i genitori sono in contatto con la Farnesina. "Sappiamo solo che non è fra le salme identificate. Il suo ragazzo è stato diviso da lei dal fuggi fuggi ed è sotto choc - scrive la donna - E' la ragazza più forte e ottimista che abbia conosciuto. Se ha un briciolo di fiato in gola si farà sentire. Ma evidentemente non può. Fate girare".

La giovane è borsista di sociologia al Centre de Recherches de l'Institut de Démographie dell'Università di Paris 1, ex  studentessa del liceo Benedetti. Al Bataclan si trovava con il fidanzato, di Dro, e la sorella di lei. Un gruppetto di almeno quattro persone preso in ostaggio assieme alle altre decine di persone tenuti sotto scacco dai terroristi. Il fidanzato è stato raggiunto da un proiettile di striscio, ferito lieve. Secondo una giornalista francese, Charlotte Lazimi, la giovane si sarebbe trovata nel teatro con "almeno cinque persone". Sabato mattina lì sul posto si trovava anche il padre del figlio cui la giovane fa da babysitter, cercondo notizie.

A Parigi, spiega VeneziaToday, risiedono anche diversi veneziani. Per lavoro o per studio. Diventati testimoni loro malgrado di una serata che certo non dimenticheranno facilmente 

LE TESTIMONIANZE - "Eravamo in un bar non molto distante dal punto delle sparatorie - racconta Giacomo Cosua, giornalista e fotografo veneziano - Ci hanno avvertito di quello che era successo. Siamo tornati a casa, ma c'erano sirene ovunque e il cellulare non smetteva mai di squillare". Un unico comune denominatore in questa notte di violenza: tutti si sono tappati in casa: "Oggi non era il momento di lavorare - sottolinea il professionista - Solo quando abbiamo chiuso la porta ci siamo sentiti al sicuro". Identica sensazione che ha provato Valeria Rudmann, cafoscarina nella capitale transalpina da tempo: "Mi sono barricata in casa - racconta quando ancora le notizie erano molto frammentarie - ci sono sirene dappertutto e la gente urla per strada. La situazione fin da subito è sembrata grave".

Francia assediata, Parigi brucia (Infophoto)

C'è chi, poi, ha vissuto momenti di angoscia sapendo che gli amici proprio si trovavano al Bataclan: "Per fortuna in questi giorni sono fuori città - afferma Marta, giovane ex studentessa del Miranese - fatalità avevo degli amici al teatro venerdì sera. Poi ho tirato un sospiro di sollievo nello scoprire che stavano tutti bene". Tutt'attorno una città che ha vissuto il proprio 11 settembre. Una serie di attentati dopo i quali l'Europa non sarà più la stessa. (Da VeneziaToday)

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