rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
CRONACA / Foggia

Criminalità al sud: tra Napoli e Bari spuntano le bombe di Foggia

Se a Napoli e Bari i clan uccidono per mettere le mani sul commercio della droga, a Foggia la criminalità dilagante terrorizza una città intera: dieci ordigni in un anno

FOGGIA - Non è la guerra tra clan di Napoli e Bari che, da settimane, miete vittime tra sparatorie, omicidi e gambizzazioni. In Puglia, a Foggia, la criminalità agisce in maniera meno eclatante (e spesso nel silenzio dei media nazionali), ma ugualmente terribile. Non scorre sangue per le strade, ma esplodono i negozi. Dalle rapine ai furti si è passati alle bombe, per far saltare in aria i negozi di quei titolari che hanno deciso di non piegarsi alle minacce e alle estorsioni.

BOMBE IN CITTA' - Ha inizio tutto un anno fa, la notte tra il 30 e il 31 ottobre. Un ordigno rudimentale esplode in periferia davanti alla Pizzosteria "Delirio” in via Sandro Pertini zona Macchia Gialla. Il giorno dopo, sulla saracinesca divelta, il titolare scrive e affigge due manifesti come sfogo della sua preoccupazione e soprattutto della voglia di non mollare: "Atti di vandalismo e criminalità sono segni di inciviltà e vanno combattuti. Anche i commercianti sono stufi di questa situazione. Foggia la possono cambiare solo i foggiani con un pò di orgoglio e dignità". Il secondo contiene tre domande: "Ma quando potremo vivere in una città migliore? Quando gli atti di vandalismo e criminalità finiranno? Quando i foggiani si sveglieranno x vivere in una città più civile?".

Ma è l’inizio di un incubo. Passano pochi mesi e in via Rosati ignoti piazzano una bomba davanti l’ingresso di un negozio di lampadari. Nessun ferito, ma l’avvertimento sarà la premessa di una triste escalation di feroci atti intimidatori all’indirizzo dei commercianti foggiani. Il 21 marzo due attentati incendiari colpiscono le note pasticcerie Moffa di via Mandara e viale Michelangelo. Qualche giorno dopo tocca al “Coffee Style” di Corso del Mezzogiorno. La deflagrazione provoca il danneggiamento della saracinesca messa a protezione dell'ingresso e la caduta dell'insegna dell'esercizio commerciale, come a dire: “Adesso basta, meglio chiudere”.

Ma l’esplosione più forte, peraltro doppia, resta sicuramente quella del 16 aprile, quando due boati di origine intimidatoria gettono nel panico i residenti della zona e gli abitanti di altri quartieri della città. Per un attimo Foggia pensa al peggio, a una tragedia, al crollo di una palazzina. Ma a saltare in aria è “Carmelina 13” di Corso Giannone. Sarà l’ultima?

ECCO COME METTEVANO LE BOMBE

Macché, passano nove giorni e nel mirino dei bombaroli c’è la pasticceria “Del Carmine” di via Crispi. L’indomani, a FoggiaToday, il titolare Cannarile Giovanni dichiara: "Ormai avere un negozio è diventato come avere un'auto parcheggiata in strada".  E non aveva tutti i torti. Un mese dopo, infatti, l’obiettivo diventa un panificio di Borgo Incoronata.

Dopo un periodo di calma apparente, quando sembrava che le forze dell’ordine avessero preso le misure ai malviventi, quelli delle bombe tornano a farsi sentire alla vigilia dell’arrivo in città del ministro Cancellieri, distruggendo parte del mercato rionale di via Luigi Pinto. Poi si scoprirà che l’attentato fu compiuto per colpire indirettamente un agente di polizia che giorni prima aveva effettuato una serie di controlli e perquisizioni.

Non finisce qui. In un freddo venerdì sera di novembre un altro boato scuote il capoluogo dauno. La gente avverte l’esplosione e si riversa in strada. Siamo in zona San Michele, tra via Borrelli e via Fania. Ad andare in frantumi è un negozio gestito dai cinesi, ai quali non resta più niente se non la solidarietà dei colleghi, che per loro organizzano una raccolta fondi.

L'ULTIMA BOMBA - Nemmeno il tempo di discutere dell’istituzione di un’associazione antiracket e nonostante gli arresti di alcuni personaggi ritenuti responsabili delle bombe a “Tricot” e “Carmelina 13”, che la scorsa notte la malavita foggiana è tornata a colpire sul viale della stazione, distruggendo il Bibop Fashion e stordendo una città intera, che non vuole restare a guardare e che, anche se sconvolta, non si sente sconfitta e riflette su come e da dove ripartire. (da FoggiaToday)

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Criminalità al sud: tra Napoli e Bari spuntano le bombe di Foggia

Today è in caricamento