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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Brindisi, arrestato il sindaco Consales: "Corruzione e abuso d'ufficio"

Il sindaco Mimmo Consales è stato arrestato per abuso di ufficio e corruzione assieme a un commercialista e un imprenditore. Una connection corruttiva, ipotizza l'accusa, sullo sfondo del grande affare dei rifiuti nel territorio della città pugliese

BRINDISI - Il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, è stato arrestato per abuso di ufficio e corruzione assieme ad un commercialista e ad un imprenditore. Consales e il commercialista sono ora ai domiciliari, per l'imprenditore ordinanza di custodia cautelare in carcere. 

Una connection corruttiva, ipotizza l'accusa, sullo sfondo del grande affare dei rifiuti nel territorio di Brindisi, segnato da due importanti anomalie, l’esclusione della zona industriale e di quella dei centri commerciali dal bando per la raccolta, la differenziazione e il trasporto degli Rsu, e la “gestione separata” degli impianti di trattamento e stoccaggio.

L'operazione della Digos è  scattata all'alba. I tre sono accusati, in concorso, di abuso d'ufficio, corruzione, concussione e truffa.

Consales venne eletto quattro anni con il Pd, e da quando era emersa l'esistenza di inchieste giudiziarie a suo carico, tre anni fa si è autosospeso dal partito.

BrindisiReport ricostruisce nel dettaglio una vicenda complessa. La parte visibile, quella meno lucrosa e più problematica: la pulizia della città, l’organizzazione della raccolta differenziata. Tanta fatica, tanta esposizione, le tensioni con i cittadini, quelle con i sindacati e il personale. Monteco ha denunciato nel corso del suo mandato centinaia e centinaia di episodi di danneggiamento  costante, quasi scientifico. 

Ma al sindaco Consales, Monteco – che ora gestisce il servizio a Lecce – non piaceva. L’ha liquidata, Monteco, dopo un contenzioso duro davanti al Tar, ed ha usato lo strumento dell’ordinanza contingibile e urgente per fare entrare un’altra impresa con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti: la caduta della raccolta differenziata, e il costo pro-capite del servizio più caro d’Italia, un servizio su cui piovono senza soste le critiche dell’utenza.

L'inchiesta, particolarmente articolata e complessa, iniziata nel 2013, è stata coordinata dalla Procura ordinaria di Brindisi. Sono in corso numerose perquisizioni personali e domiciliari.

Tutti i dettagli sono su BrindisiReport

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