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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Lecce

Usa lo scuolabus per raccogliere le olive: impiegato arrestato

Un uomo di 56 anni, messo comunale e autista in un paese del leccese, è stato arrestato con l'accusa di truffa aggravata: uso privato del mezzo

LECCE - Pedinato e fotografato dai carabinieri per mesi e mesi, alla fine il messo comunale e autista di Sanarica, paesino in provincia di Lecce, è stato arrestato. Appena timbrato il cartellino e accompagnati i ragazzi a scuola, l'uomo usava il pullmino per andarsene in giro a sbrigare faccende personali. Andava persino a raccogliere le olive nel suo appezzamento di terreno, oppure, sempre durante le ore lavorative, accompagnava con lo stesso mezzo i clienti nel bed and breakfast del figlio.

Stipendio di mille e cento euro assicurato e tante ore libere a disposizione: una pacchia. Bruno Venneri, 56 anni, dovrà ora rispondere di truffa aggravata e continuata ai danni dell'ente pubblico. L'uomo si trova agli arresti domiciliari da questa mattina. L'arresto è stato eseguito dai carabinieri della compagnia di Maglie, per avere in più occasioni utilizzato lo scuolabus, ma non solo quello (anche un'auto di polizia municipale "Terre di Mezzo", sempre per uso privato). L'ordinanza di custodia cautelare per i domiciliari a Venneri è stata emessa dal gip del Tribunale di Lecce Vincenzo Brancato, su richiesta del pm Antonio Negro.

Arrestato impiegato comunale, in giro con lo scuolabus per uso privato



Indagato per favoreggiamento e concorso in falsità materiale anche un dirigente comunale, dal quale l'impiegato si era precipitato per consegnarli un bel po' di permessi utili a sanare, se così si può dire, quelle tante ore di assenteismo ingiustificate dalla sede comunale, dopo avere sentito odore di bruciato. Questa mattina, a Lecce, presso il comando provinciale dei carabinieri, si è svolta la conferenza stampa sui dettagli dell'operazione, tenuta dal maggiore Andrea Azzolini, comandante della compagnia di Maglie.

Ma le indagini, fatte di appostamenti e pedinamenti, sono state portate avanti per lunghi mesi dai militari della stazione di Muro Leccese. Ed è incredibile che per fare venire a galla questa storia di assenteismo ci sia voluto l'intervento dei carabinieri di un paese vicino, come se in un piccolo centro come Sanarica, di appena mille e 500 abitanti, mai nessuno si sia insospettito nel vedere l'impiegato dappertutto, ma non al suo posto di lavoro.

Le indagini sono partite nel gennaio scorso, quando in più occasioni i militari, impegnati durante la mattina nei controlli di routine, hanno notato il signor Venneri in giro per negozi, percorrere le strade del paese al volante della sua Fiat Ulysse. Tant'è che per dare credito alle loro intuizioni, i militari hanno iniziato a chiedere in giro notizie più dettagliate sullo scuolabus, ma badando bene a non esporsi più di tanto, come se quelle domande fossero circoscritte ad una semplice chiacchierata con i cittadini. E così, ricevuto l'input, i carabinieri hanno proceduto con indagini di polizia giudiziaria vere e proprie. "Armati" di macchine fotografiche e di videocamere digitali, i militari di Muro Leccese hanno iniziato a pedinare l'impiegato comunale dal 4 febbraio al 19 febbraio, escluse ovviamente la domenica. Giorni in cui l'arrestato, dopo avere timbrato il cartellino, si sarebbe preoccupato solo di trasportare la mattina i bambini a scuola per poi andarli a riprendere all'uscita, al termine delle lezioni. Nel mezzo della giornata avrebbe invece sbrigato faccende personali, di tutto e di più, finanche, un mattina, la raccolta delle olive nella sua campagna con un paio di aiutanti.

Acquisite le prove che lo immortalavano in quella pratica - in campagna per le olive per esempio si era recato con lo scuolabus, come documentano le immagini -, i carabinieri si sono recati nella sede comunale per acquisire i suoi cartellini e le sue richieste di permesso, che hanno consentito loro, con i dovuti riscontri, di accertare l'effettiva condotta illecita di Venneri. E, quando a volte si dice il caso, il 1° maggio, festa dei lavoratori, i carabinieri concludono le indagini e consegnato tutto alla Procura, dove si evince la condotta persistente dell'impiegato di allontanarsi dal posto di lavoro, un comportamento ormai divenuto per lui collaudato e continuo.

Ma possibile che a Palazzo comunale nessuno si sia mai accorto di quel che combinava l'impiegato? Ai militari risulta che le "fughe" ingiustificate dal posto di lavoro del 56enne non siano mai state contrastate a dovere dal dirigente preposto, né evidenziato dalle autorità che operano nel piccolo Municipio, ancor meno dai sette colleghi di Venneri che lavorano presso il Comune.

Va da sé, come hanno evidenziato gli investigatori, che l'impiegato, grazie al fatto che nessuno vedeva nulla, si era creato quell'aurea di intangibilità che gli consentiva di "avvalersi il diritto" di occuparsi esclusivamente della conduzione dello scuolabus comunale, che lo impegnava per circa tre ore al giorno, mentre per le restanti quattro ore lavorative, di cui un'ora al giorno veniva contabilizzata a Venneri pure come indennità di disagio, poteva liberamente trascorrerle dedicandosi alle proprie incombenze personali, per l'espletamento delle quali, come detto, non disdegnava certo di fare uso dello scuolabus, mezzo che avrebbe utilizzato anche per spostarsi al di fuori del comune di Sanarica. (da LeccePrima.it)

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