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Giovedì, 25 Aprile 2024
Città Modena

Dopo il terremoto, centro storico paralizzato e rischio amianto

A Cavezzo, uno dei comuni del modenese maggiormante colpiti dal sisma, il centro storico è blindato per un campanile pericolante. Come se non bastasse, c'è il problema (per ora irrisolto) dei tetti coperti di amianto danneggiati

CAVEZZO (MODENA) - Cavezzo è uno dei paesi della Bassa modenese ad aver riportato le conseguenze peggiori dopo il terremoto del 20 maggio scorso. A distanza di quasi due mesi, le ferite sono ancora aperte, così come i problemi che, da quei giorni funesti, permangono irrisolti.

I tetti delle costruzioni e dei capannoni industriali che tristemente abbiamo visto sgretolarsi al sopraggiungere delle scosse avevano le coperture in cemento-amianto e, per forza di cose, la loro pericolosità per la salute è ancora più accentuata dopo il terremoto. Si sarebbe dovuto procedere con immediatezza per lo smaltimento e lo stoccaggio dei materiali in eternit ma, dopo le denunce della Cgil e del consigliere comunale Francesco Malavasi, la situazione non sembra sbloccarsi.

Altra questione ancora in piedi è quella relativa al campanile del paese che con le sue evidenti crepe strutturali rischia di crollare da un momento all'altro. Vista la pericolosità delle torre campanaria, pochi cittadini osano passarvi nelle vicinanze e, di fatto, le principali attività del paese sono in stand-by, come denunciato dal capogruppo del Pdl-Lega di Cavezzo, Stefano Venturini.

Senza contare la polemica a distanza tra lo stesso Venturini e la Soprintendenza ai beni artistici: il primo vorrebbe abbattere il campanile nel più breve tempo possibile (per poi ricostruirlo ex novo con criteri anti-sismici) per accelerare la ripresa del paese e mettere finalmente in sicurezza il centro storico, mentre l'ente culturale ha proposto un'opera di consolidamento e ristrutturazione per tutelare l'opera artistica.

Se l'attenzione dei mass media nei confronti delle popolazioni martoriate è calata di giorno in giorno, dopo quasi due mesi dal terremoto che ha sconvolto l'Emilia, insomma, permangono i nodi irrisolti. Istituzioni e cittadini, insieme, dovranno lavorare per far sì che tutto torni come prima. E per rialzare la testa, una volta per tutte. (da ModenaToday)

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