Diciannove anni. Il fisico minuto, la faccia da ragazzino che tradisce l’età. Così come le foto sul suo profilo Facebook, aperto a tutti, “tradiscono” l’amore per il Milan e per il settore più caldo di San Siro. Era affascinato dalla curva Sud e di sicuro era felice di farne parte Kevin P., il ragazzino di diciannove anni di Monza - ma residente a Sesto - arrestato nella notte dopo la finale di coppa Italia tra Milan e Juve perché accusato di aver accoltellato due persone in un bar della capitale. 

LA RICOSTRUZIONE DI MILANOTODAY - Cosa sia successo davvero nel locale di via Leone IV verso l’una di domenica non è ancora chiaro. Quel che è certo, ad ora, è che il ragazzo è accusato del duplice tentato omicidio di un ventiseienne - l'attore Gianluca Madrì - e di un quarantenne - Alessandro Palmieri -, feriti gravemente a coltellate e ancora ricoverati in prognosi riservata in ospedale.

Alcuni testimoni che erano nel bar preso letteralmente d’assalto dai tifosi milanisti - i titolari hanno raccontato di aver pensato a un attentato terroristico - avrebbero riconosciuto il giovane tifoso, che è stato fermato proprio a bordo di un pullman diretto a Milano. 

Subito dopo il blitz nel locale, infatti, gli agenti della questura di Roma hanno identificato oltre duecento tifosi rossoneri e a bordo dei bus sono stati trovati coltelli e bastoni. Settantuno persone, secondo quanto spiegato dai poliziotti, sono state denunciate e sottoposte a Daspo, il divieto di accesso alle manifestazioni sportive. Uno di loro, invece, è stato fermato e portato in questura. E’ proprio Kevin, quel diciannovenne incensurato che su Facebook si mostra felice e sorridente davanti a San Siro.