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Venerdì, 29 Marzo 2024
Città Modena

"Io, terremotata e disabile, picchiata dai vigili urbani"

Una donna sarebbe stata schiaffeggiata e presa a calci da una coppia di vigili di Milano in servizio nelle zone terremotate

FINALE EMILIA (MODENA) - Questa che arriva da Finale Emilia, la cittadina del modenese martoriata dal terremoto, è una di quelle storie destinate a far discutere: una donna, disabile e terremotata, che alloggia in un camper insieme al figlio, sarebbe stata aggredita e picchiata da due agenti della Polizia locale di Milano in servizio volontario nella Bassa modenese.

L'episodio, di gravità inaudita se venisse confermato, è stato denunciato da Nando Mainardi e Stefano Lugli, segretari di Prc rispettivamente dell'Emilia Romagna e di Modena. Un referto medico rilasciato dal pronto soccorso proverebbe le percosse subite dalla donna, ma le istituzioni cercano di ridimensionare l'accaduto ricordando la litigiosità dei soggetti in questione.

LA RICOSTRUZIONE DELLA VICENDA - Tutto sarebbe partito dalla notifica di allontamento dal campo 1 del paese, gestito dagli Alpini dell'Emilia Romagna, arrivato dopo un diverbio avvenuto nella mensa della Protezione Civile: gli agenti si sono recati presso il camper dove vivono madre, P. C. le iniziali della protagonista di questa vicenda, e il figlio per comunicare lo spostamento al campo 2 come disposto dallo stesso Sindaco di Finale Fernando Ferioli.

LA TESTIMONIANZA DELLA SIGNORA - "Hanno dato dei pugni al camper per svegliarmi - ha raccontato la donna all'Agenzia giornalistica Dire - tant'è che per un momento ho pensato fosse il terremoto. Quando ho detto che non volevo cambiare campo, mi hanno riempita di botte, dandomi calci con gli anfibi e sberle. Erano venuti con quell'intenzione", ha spiegato riferendosi ai due agenti della polizia locale milanese. Pur avendo assicurato di esserci consultata con il suo avvocato, ad oggi, la signora ha riferito di non avere sporto denuncia: a testimonianza di quanto accaduto, il referto medico che documenta diversi traumi allo zigomo e alla gamba (7 giorni di prognosi). Unico testimone di quanto accaduto il figlio all'interno del camper.

Stando a quanto raccontato, ad agire sarebbero stati due vigili, un uomo e una donna: "Lui mi ha picchiata e lei lo incitava a farlo - ha raccontato P. C. - Mi diceva che dovevo stare attenta perché lui era un picchiatore. Mi ha anche offesa a parole". In sua difesa, la signora ha chiamato il 112: "A quel punto ho chiamato i Carabinieri di Finale perché avevo paura, ho pensato che almeno se fossero intervenuti loro, i vigili avrebbero smesso di picchiarmi. Ma la cosa che mi ferisce di più, adesso, è il silenzio della mia amministrazione comunale".

COSA DICONO LE ISTITUZIONI - Dal canto suo, l'Amministrazione comunale milanese ha fatto sapere di avere avviato le verifiche del caso: "Le accuse lanciate dalla signora sono gravissime - ha riferito Palazzo Marino - e se dovessero essere confermate certamente si procederebbe. Tuttavia vorremmo che la signora sporgesse denuncia". Il Sindaco di Finale interviene gettando acqua sul fuoco dicendo di avere ricevuto più segnalazioni dai volontari del campo 1: "Mi sono occupato personalmente della vicenda - ha assicurato - La signora ha litigato cinque o sei volte con gli operatori della mensa. Il campo 1 mi ha chiesto di allontanare la signora. Io ho telefonato al marito chiedendo di andare a mangiare al campo 2, poi sono dovuto intervenire con un atto formale". A questo punto sarebbero entrati in azione i vigili: "Quando è arrivata la pattuglia a notificare lo spostamento da una mensa all'altra, la signora si è scaldata molto, tant'è che sono dovuti intervenire anche i Carabinieri", i quali non avrebbero rilevato tracce di percosse. Se la donna non ha sporto denuncia, comportamento diverso hanno tenuto i vigili direttamente interessati che hanno denunciato la signora per diffamazione. (da ModenaToday)
 

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