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Venerdì, 19 Aprile 2024
Città Salerno

Nove euro al giorno per l'unico alimento di cui può nutrirsi: glieli negano

La storia di Francesco, 22enne salernitano affetto da distrofia muscolare, propone forti interrogativi sulla sanità italiana. SalernoToday lo ha incontrato

SALERNO - Carisma ed entusiasmo da vendere, 22 anni e una distrofia muscolare di Duchenne che lo accompagna dal suo quarto anno di età, ma che si è aggravata al suo 19° compleanno.

E' Francesco Di Vita, salernitano appassionato di scrittura, di cucina e di cinema, vittima di un sistema burocratico, che di umano, pare abbia davvero ben poco. Era il 2009 quando Francesco ha iniziato a dover lottare in maniera sempre più tenace con la perdita del tono muscolare ed i problemi di respirazione e di insufficienza cardiaca, fino ad arrivare a marzo di quest'anno, quando la sua salute è peggiorata, dovendo fronteggiare anche una disfagia che gli impedisce di ingerire cibi solidi.

Gli specialisti di Napoli e Salerno da cui Francesco è in cura, quindi, gli hanno indicato una soluzione: dei prodotti pronti che sono un concentrato di proteine, necessarie per il suo nutrimento e di cui non può, dunque, certo fare a meno. Un esperimento, quello di farglieli consumare, per fortuna ottimamente riuscito: il 22enne, infatti, grazie a questi alimenti, è riuscito a riacquisire tono e colorito. Peccato, solo, che tali prodotti non risultino mutuabili per l'Asl: in altre parole, è la famiglia di Francesco a dover coprire le spese, in quanto l'Asl non intende passarglieli.

E si tratta di una spesa di circa 9 euro al giorno che, su un bilancio familiare, certo, pesano. Specie nel caso di Francesco che vive con la madre, lavoratrice part-time, e la sorella, laureata, ma in cerca di un'occupazione stabile, come gran parte della gioventù dei nostri giorni.

"Ho chiesto delucidazioni al Ministero della Salute - racconta lo stesso Francesco - Dopo essermi rivolto a dipartimenti sanitari regionali e, quindi, locali, come da loro indicatomi, mi è stato risposto con un decreto secondo cui gli unici alimenti di cui posso nutrirmi, non essendo classificati come integratori, non sono mutuabili. E quando abbiamo fatto presente le difficoltà economiche nell'acquisto giornaliero di tali prodotti, mi è stato consigliato, non da tutti i medici, per fortuna, di ricorrere alla Peg,  tecnica che consente la nutrizione enterale attraverso un sondino e che, ovviamente, potrebbe comportare altri disturbi, sia di carattere respiratorio che di infezioni". (continua a leggere su SalernoToday)

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