Brescia, fratellini morti prima dell'esplosione: "Sono stati avvelenati"
Nei polmoni di Andrea e Davide Iacovone, i fratelli morti nell'incendio della casa del padre, non sono state trovate tracce di fumo. I piccoli, secondo l'autopsia, potrebbero essere stati avvelenati
BRESCIA - Nè violenza sul corpo nè fumo nei polmoni. I piccoli Andrea e Davide Iacovone potrebbero essere morti per avvelenamento. E' questo il primo risultato dell'autopsia eseguita sul corpo dei due fratellini di nove e tredici anni morti martedì nell'esplosione della loro casa a Ono San Pietro, Val Camonica bresciana.
Mamma e papà separati: "I due fratellini erano a casa col babbo"
L'ipotesi più probabile, quindi, è che i due piccoli fossero già morti prima dell'esplosione e dell'incendio. O quanto meno che fossero stati fortemente narcotizzati. I sospetti più forti, al momento, si concentrano ancora sul padre 40enne, che presenta ustioni sull'85% del corpo. L'uomo più volte era stato denunciato in passato dalla ex moglie e, in alcune occasioni, era arrivato addirittua a minacciare la madre dei suoi figli dicendo: "Te li ammazzo".
Il giallo: una tanica di benzina vicino alla bombola del gas
Intanto, è stato deciso che si svolgeranno sabato alle 15 i funerali dei due fratellini. Dopo l'autopsia, la Procura della Repubblica di Brescia, che ha aperto un fascicolo contro ignoti per duplice omicidio, ha disposto il nulla osta per la sepoltura.