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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Diabolik, funerali "a numero chiuso" al Divino Amore

Il 21 agosto i funerali di Fabrizio Piscitelli, lo storico capo ultras della Lazio ucciso il 7 agosto scorso con un colpo di pistola nel parco degli Acquedotti a Roma

Mercoledì alle 15 si svolgeranno i funerali di Fabrizio Piscitelli, lo storico capo ultras della Lazio ucciso il 7 agosto scorso con un colpo di pistola nel parco degli Acquedotti a Roma.

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Sarà una cerimonia 'a numero chiuso' nel Santuario della Madonna del Divino Amore: l'accordo è stato raggiunto due giorni fa tra i familiari del leader degli Irriducibili e la questura di Roma, potranno partecipare al massimo 100 persone. La data per il rito funebre, inizialmente ipotizzata per giovedì 22 agosto, è stata anticipata a mercoledì.

"Le autorità hanno avuto paura che Fabrizio venisse 'beatificato', celebrato da una folla di 10mila persone. Perché questo è un numero che lo rappresenta, non 100 persone. La gente a Fabrizio gli voleva bene", ha detto Yuri Alviti, ex componente del direttivo degli Irriducibili Lazio, che con Fabrizio 'Diabolik' Piscitelli, il leader della curva Nord ucciso a Roma il 7 agosto scorso, ha condiviso fianco a fianco 35 anni di vita e di stadio.

Ultras Inter: "Non avremmo creato problemi"

"Spero venga messa in risalto l'assurdità di questa cosa. E' una cosa vergognosa non solo secondo noi ma secondo l'opinione pubblica: è allucinante che non si possa essere liberi neanche di andare a un funerale" dice all'Adnkronos l'esponente della Curva Nord dell'Inter, Franco Caravita, tifoseria gemellata con quella della Lazio, dopo che ieri la famiglia di Fabrizio Piscitelli, il capo degli Irriducibili della Lazio, e la questura hanno trovato un accordo sui funerali che si celebreranno al Divino Amore con massimo 100 partecipanti. Quando era stata fissata la data precedente, spiega, ''i nostri erano già partiti con due pullman e si sono bloccati''.

"Le persone - dice - sarebbero convogliate solo per dare un ultimo saluto e non certo per creare problemi, questa è una presa di posizione del questore di Roma. Non la capiamo noi ma non la capisce nessuno. Le vere motivazioni non esistono, sono solo frutto di immaginazioni di una persona che ha altre mire politiche, vuole fare a tutti i costi un gesto eclatante, secondo noi per farsi dare un grado in più. La sua decisione non serviva, non serve e non servirà".

 

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