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Giovedì, 28 Marzo 2024
Città Varese

"Non posso donare il sangue perché sono gay"

La denuncia è di un ragazzo: l'omosessualità sarebbe tra i criteri di esclusione alla donazione di sangue, in un ospedale in provincia di Varese. Ma l'Asl smentisce

I rapporti omosessuali tra i criteri di esclusione alla donazione del sangue. Così recita un cartello nella sede Avis dell'ospedale di Somma Lombardo, in provincia di Varese, secondo la denuncia di un ragazzo omosessuale che ha segnalato "l'abuso" all'Arcigay. Il giovane donatore, scrive in una nota l'Arcigay, "ha fotografato il cartello esposto in una bacheca nella sala d'attesa dell'ospedale".

"E' un rifiuto ingiustificato e penoso - continua l'Arcigay -  che vìola il principio di non discriminazione sancito dalla Costituzione e che non ha riscontro nei dati scientifici". Marco Mori, presidente del Cig (Centro iniziative gay) - Arcigay Milano chiede sanzioni: "Se ci sono criteri e protocolli nazionali e internazionali che sono completamente disattesi - scrive Mori - va sanzionato, e subito, chi continua a dire e fare cose sbagliate".

"La Lombardia - continua Mori - non fa una decente campagna di prevenzione e informazione da tempo immemore. I nati dagli anni 90 in poi non sanno niente su malattie sessualmente trasmissibili, non hanno mai avuto un'educazione all'uso del preservativo".

Secca e immediata, è arrivata la smentita del nosocomio lombardo, con la direzione dell'Asl di Gallarate, nel varesotto: "Tutti i potenziali donatori di sangue, senza discriminazione di sorta, sono sottoposti a valutazione medica e ad accertamenti clinici previsti dalle norme per l'idoneità alla donazione e a tutela di chi riceve il sangue". "Quanto riportato a seguito delle dichiarazioni dell'Arcigay non corrisponde alla verità dei fatti", conclude lo scritto. (da MilanoToday)

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