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Venerdì, 29 Marzo 2024
Città Rimini

Una processione riparatrice per chiedere perdono a Dio per il gay pride

A comunicarlo è il Comitato "Beata Giovanna Scopelli" che, già in altre città, ha lanciato la sua crociata contro l'omosessualità

RIMINI - Il prossimo 29 luglio si terrà a Rimini il gay pride ma l'associazione cattolica Comitato "Beata Giovanna Scopelli" è pronta a mobilitarsi, come già successo a Reggio Emilia lo scorso 3 giugno, anche in riva all'Adriatico per protestare contro la manifestazione ribattezzata Summer Pride. 

"E' una gravissima offesa al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria, con una pubblica esaltazione del peccato di sodomia" è scritto nel comunicato riportato da Rimini Today.

"A Reggio - prosegue la nota dell'associazione - risuona ancora il tintinnio di quel turibolo ondeggiante fra le vie delle città, per mondare e riparare, per pregare ed elevare la giusta lode riparatoria a Dio, ma anche in diverse altre città che, sulla sequela di quanto accaduto lì, si sono rimboccate le maniche per organizzare eventi analoghi". Ed ecco, quindi, che anche a Rimini è pronta la processione riparatrice che si terrà in concomitanza con lo "scandaloso summer pride" che "incitando ancor più allo scandalo collettivo e alle brutture tese alla corruttela delle anime" vede i 2000 membri del Comitato "Beata Giovanna Scopelli" chiamati a raccolta.  

L'appuntamento è per la mattina del 29 luglio quando, conclude il comunicato "Tutti siamo chiamati a consolare pubblicamente quel Sacro Cuore trafitto e quella Vergine Santa che piange lagrime amare. Lo dobbiamo come Figli di Dio, lo dobbiamo come membra del Mistico Corpo, lo dobbiamo come cattolici fedeli alla Santa Chiesa".

La replica del Summer Pride

"Sarebbe meglio se si votassero a San Giovese" è stata la replica di Marco Tonti, Presidente Summer Pride, alle dichiarazioni del Comitato "Beata Giovanna Scopelli". "Anche a Rimini  - prosegue - si ripeterà la stessa sceneggiata avvenuta per il pride di Reggio Emilia, cioè una processione che scimmiotta quelle religiose (ma dalla quale il vescovo Camisasca prese nettamente le distanze), indetta da un fantomatico comitato Beata Scopelli di cui nessuno conosce la titolarità e che è stato diffidato dai Carmelitani di Reggio per "uso non autorizzato del nome della Beata".

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