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Giovedì, 28 Marzo 2024
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È morto Giuseppe Ciarrapico, già senatore del Pdl e ex presidente della As Roma

Imprenditore e politico, il "re delle acque minerali" Giuseppe Ciarrapico ha legato il suo nome numerose vicende della prima repubblica, ma anche a vicende giudiziarie tanto che nel 2015 il Senato gli ha sospeso il vitalizio a causa delle condanne penali

Giuseppe Ciarrapico è morto questa mattina alle 7,40 nella clinica della Capitale Quisisana a Roma dove era stata ricoverato al termine di una lunga malattia. Nato a Roma il 28 gennaio 1934 ha legato il suo nome numerose vicende della prima repubblica. Imprenditore e politico è stato senatore nella sedicesima legislatura con il Popolo della Libertà.

Chi era Giuseppe Ciarrapico

Negli anni ottanta Giuseppe Ciarrapico divenne presidente delle terme di Fiuggi da cui il soprannome "Re delle acque minerali". Organizzò in quegli anni il Premio Fiuggi, un premio internazionale che vide la presenza del presidente sovietico Michail Gorbačëv, al tempo protagonista della perestrojka.

Il suo impegno politico inizia con la destra missina per poi avvicinarsi alla corrente andreottiana della DC, rimanendo amico del segretario missino Giorgio Almirante. Negli anni '80 acquisì le Edizioni del Borghese a cui collaboravano dirigenti e intellettuali della destra. Da editore possedeva diversi quotidiani locali, tra i quali Ciociaria Oggi, Latina Oggi e Nuovo Oggi Molise.

In quegli anni facevano parte del suo "impero" anche la società di acque minerali Recoaro, diverse cliniche romane, di cui la più nota era "Villa Stuart", la compagnia di aerotaxi "Air Capitol", la casa editrice Fratelli Vallardi e la Casina Valadier, noto ristorante di Roma, tutte raccolte sotto la holding capogruppo Italfin '80.

Tra le sue "operazioni" più note vi fu anche il suo intervento, sollecitato da Carlo Caracciolo, nella soluzione del Lodo Mondadori, nel quale fece da intermediario tra Silvio Berlusconi e Carlo De Benedetti.

Nel 2005 ha sostenuto la candidatura di Francesco Storace alla presidenza della Regione Lazio. Alle elezioni politiche del 2008, Ciarrapico si è candidato nel Lazio al Senato della Repubblica con il Popolo della Libertà.

Numerose le vicende giudiziarie che lo vedono imputato. Nel 1996 è condannato per bancarotta fraudolenta nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, in primo grado a 5 anni e mezzo di reclusione, ridotti in appello a 4 anni e mezzo. 

Nel 2015 il Senato gli sospende il vitalizio parlamentare a causa delle condanne penali.

Noto anche per il temperamento, non proprio political correct, nel febbraio 2012, durante la trasmissione La Zanzara in onda su Radio24, dichiara: "Due gay che si baciano mi fanno schifo. Durante il fascismo venivano mandati a Carbonia, scavavano e stavano benissimo. Oggi non vale nemmeno la pena mandarceli".

Dal 1991 al 1993 è stato anche presidente della A.S. Roma.

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