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Venerdì, 19 Aprile 2024
CASO ILVA

Caso Ilva, sequestrati beni per otto miliardi alla famiglia Riva

Il sequestro, disposto dal tribunale di Taranto, riguarda denaro, conti correnti ed anche beni immobili, fra cui macchinari e impianti dell'Ilva. L'attività lavorativa, comunque, dovrebbe continuare

TARANTO - Maxi sequestro della guardia di finanza di Taranto che ha posto i sigilli a denaro, conti correnti, depositi bancari e beni immobili per un valore di 8,1 miliardi di euro appartenenti alla famiglia Riva. La stessa cui fanno capo gli impianti siderurgici dell'Ilva, da mesi al centro di un'inchiesta giudiziaria con arresti per il reati di disastro ambientale. 

Il provvedimento di sequestro è stato disposto dal gip del Tribunale di Taranto, Patrizia Todisco, nei confronti della "Riva Fire Spa" e di "Ilva Spa", società con proprieà in diverse città italiane. Il reato ipotizzato è associazione a delinquere finalizzata alla comissione di reati ambientali plurimi in violazione del testo unico sull'ambiente. Fra i beni immobili confiscati anche macchinari e impianti in modo, però, da non impedire l'esercizio dell'attività produttiva dello stabilimento siderurgico jonico. 

I sequestro predisposti dal palazzo di giustizia di Tarando sono distinti da quelli effettuati dalla Procura di Milano, sempre nei confronti della famiglia Riva ma per reati fiscali. 

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